12. Origine della cavalleria.
A formare il rovescio della completa mancanza di comuni urbani presso i Celti il polo contrario dello sviluppo politico, cioè la cavalleria, prevaleva nella loro costituzione distrettuale in modo assoluto.
A quanto pare l'aristocrazia celtica era un'alta nobiltà, formata forse per la maggior parte di membri di famiglie reali o già reali; ed è egualmente notevole che assai spesso i capi dei partiti opposti nello stesso distretto appartenevano alla stessa dinastia.
Queste grandi famiglie riunivano nelle loro mani la supremazia economica, guerresca e politica. Esse monopolizzavano gli appalti dei diritti lucrativi dello stato; obbligavano i liberi di bassa condizione, oppressi dalle imposte, a rivolgersi a loro per avere delle sovvenzioni facendoli divenire perciò prima loro debitori di fatto, poi loro servi di diritto; introdussero la comitiva, cioè il privilegio della nobiltà di circondarsi di un certo numero di soldati a cavallo, i così detti Ambatti[7], formando così uno stato nello stato; e facendo assegnamento su questi loro addetti bravavano le autorità legalmente costituite e le milizie del comune mettendo di fatto in scompiglio il comune stesso.
Se in un distretto nel quale si contavano circa 80.000 uomini atti alle armi, un solo nobile poteva presentarsi alla dieta con 10.000 assoldati senza contare i servi e i debitori, è evidente che quegli era più un sovrano indipendente che un cittadino del suo distretto.
Si aggiunga che le famiglie distinte dei diversi distretti erano tra loro intimamente legate e che col mezzo di matrimoni e di particolari trattati formavano quasi una lega compatta, di fronte alla quale il distretto isolato non aveva alcuna forza.
Perciò i comuni non potevano mantenere la pace interna e valeva generalmente il diritto del più forte. Le sole persone addette trovavano ancora protezione presso il loro padrone, obbligato dal dovere e dall'interesse a punire i torti fatti ai suoi clienti; i liberi non potevano aspettarsi protezione da un governo che non aveva alcuna forza, per cui essi si davano in gran numero in servitù ai potenti.