26. La flotta di Lucullo in Asia.
Lucullo aveva rinnovato con migliore successo il tentativo di procurarsi navi da guerra nelle città marittime siriache, dopo che era andato a vuoto quello di condurre la flotta egiziana contro Mitridate, ed aveva rinforzato nei porti di Cipro, della Pamfilia e di Rodi la flotta che egli stava formando in modo da sentirsi abbastanza forte per passare all'attacco.
Egli evitò abilmente di misurarsi con forze preponderanti e conseguì non indifferenti successi.
L'isola e la penisola di Cnido furono da lui occupate, Samo assalita, Colofone e Chio strappate ai nemici. Frattanto anche Flacco era giunto col suo esercito per la Macedonia e la Tracia a Bisanzio, e di là passò lo stretto a Calcedonia (fine del 668 = 86).
Qui scoppiò contro il generale un'insurrezione militare, forse perchè egli negava ai soldati il bottino; l'anima di essa era uno dei più alti ufficiali dell'esercito; un uomo il cui nome era diventato proverbiale in Roma, come quello di un destro demagogo, Caio Flavio Fimbria, il quale, dopo essersi messo in discordia col suo comandante supremo, trasportò nel campo l'ufficio di demagogo già iniziato nel foro.
Flacco fu deposto dall'esercito e poco dopo ucciso a Nicomedia, poco lontano da Calcedonia; al suo posto, per decisione dei soldati, entrò Fimbria.
Si comprende che egli era molto indulgente coi suoi soldati. Nell'amica città di Cizico, per esempio, si ordinò alla cittadinanza di consegnare ai soldati, sotto pena di morte, tutto il proprio avere, e come esempio ed ammonizione due dei più distinti cittadini furono proditoriamente giustiziati.
Tuttavia militarmente il cambiamento del comandante era un guadagno; Fimbria non era come Flacco un generale inetto ma energico e pieno di ingegno.