4.Ellenismo nella politica.
Non vi fu campo dell'umano pensiero e delle umane azioni, nel quale non fosse stata portata questa lotta del vecchio e del nuovo costume.
Ne furono dominate persino le relazioni politiche.
Il progetto fantastico di emancipare i Greci, di cui abbiamo narrato il ben meritato infausto esito; il pensiero affine a detto progetto, egualmente ellenico, della solidarietà delle repubbliche contro i re, e la propaganda dei governi ellenici contro il dispotismo orientale – principî che regolarono il trattamento della Macedonia – sono le due idee fisse della nuova scuola, appunto come il timore dei Cartaginesi era l'idea fissa della vecchia; e se Catone spinse quest'ultima fino ad un eccesso ridicolo, non si mancava di civettare di tanto in tanto, almeno con eguali pazze stravaganze, anche col filellenismo – e così per esempio il vincitore del re Antioco non solo fece collocare in Campidoglio la propria statua in costume greco, ma invece di apporvi in buon nome latino il nome di Asiaticus vi pose il soprannome Asiagenus, che è magnifico e quasi greco, ma che non cessa di essere contrario al buon senso ed alla lingua[2].
Una conseguenza più importante di questa infatuazione della nazione dominante verso l'ellenismo si nota nel fatto che la latinizzazione andò sempre più dilatandosi in Italia, eccettuato là dove s'incontra coll'elemento ellenico.
Le città greche d'Italia, che non furono distrutte nelle guerre, si conservarono greche.
Pare che l'Apulia, di cui i Romani, certo, si davano poco pensiero, sia stata appunto allora interamente invasa dall'elemento greco, e che la civilizzazione locale si sia messa al livello della declinante civilizzazione ellenica.
La tradizione non ne parla, ma le molte monete delle città, tutte con iscrizioni greche, e la fabbricazione di vasi colorati di terra cotta di stile greco, che si esercitava solo in quella parte d'Italia con maggiore ostentazione e magnificenza che buon gusto, ci mostrano che l'Apulia aveva accettato pienamente i costumi e l'arte dei Greci.
Ma il vero arringo dell'ellenismo e dei suoi antagonisti nazionali era, nel presente periodo, il campo della fede, dei costumi, dell'arte e della letteratura; e non dobbiamo omettere il tentativo di dare una spiegazione a questa grande guerra di principî, per quanto sia difficile presentarne uno specchio sommario, vista la miriade di forme e d'aspetti ch'essa assume.