22. Accerchiamento di Carbone.
Ma la marcia di Silla alla testa delle sue valorose legioni cambiò lo stato delle cose nell'Etruria; in breve vi si trovarono riuniti i tre eserciti di Silla provenienti dalla Gallia, dall'Umbria e da Roma.
Metello passò con la flotta dinanzi a Rimini recandosi a Ravenna, e presso Faventia tagliò le comunicazioni fra Rimini e la val padana, nella quale per la gran via che conduceva a Piacenza, egli aveva inviata una divisione comandata da Marco Lucullo, questore di Silla e fratello del suo ammiraglio nella guerra contro Mitridate.
Il giovane Pompeo e Crasso, suo coetaneo e rivale, penetrarono nell'Umbria attraversando i monti del Piceno e giunsero presso Spoleto sulla via Flaminia ove batterono Carrina, luogotenente di Carbone, e lo chiusero nella città; ma durante una notte piovosa egli potè uscire e, benchè non senza qualche perdita, raggiungere l'esercito di Carbone.
Silla stesso, partito da Roma, entrò nell'Etruria con due eserciti uno dei quali, avanzando sulla costa, battè presso Saturnia (tra i due fiumi Ombrone e Albegna), il corpo di truppe che gli stava di fronte; l'altro capitanato da Silla stesso nella valle del Clanis si scontrò nell'armata di Carbone e sostenne un felice combattimento con la sua cavalleria spagnola.
Ma la battaglia principale, che si combattè nel paese di Chiusi, fra Carbone e Silla, terminò veramente senza una vera decisione, ma pure in favore di Carbone, inquantochè ne venne frenata la vittoriosa avanzata di Silla.