23. Assegnazione dei terreni .
Molto più pratici e più utili furono gli sforzi fatti indirettamente per arrestare la decadenza; tra questi meritano di stare in prima linea le assegnazioni di nuove tenute rurali formate col nuovo terreno demaniale.
Queste assegnazioni furono fatte in gran numero ed inragguardevole misura nel periodo tra la prima e la secondaguerra punica, e furono rinnovate incominciando dalla fine di questa guerra fin verso la fine di quest'epoca.
I più importanti furono: la divisione dei possedimenti piceni fatta da Gaio Flaminio l'anno 522=232; la fondazione di otto nuove colonie marittime l'anno 560=194, especialmente la vasta colonizzazione del paese posto tra l'Appennino ed il Po colla fondazione delle colonie latine di Piacenza, Cremona, Bologna ed Aquileia, e delle colonie cittadine di Potenza, Pisa, Modena, Parma e Luni avvenuta negli anni 536=218 e dal 565=189 al 577=177.
Il maggior numero di queste ultimissime fondazioni è dovuto al partito delle riforme. Le chiesero Catone ed i suoi amici politici appoggiando la loro domanda da un lato sulla devastazione d'Italia avvenuta per la guerra annibalica e sull'allarmante diminuzione delle tenute rurali ed in generale sulla diminuzione della libera popolazione italica, dall'altro lato sui vastissimi possedimenti, che i signori ritenevano quale loro proprietà nella Gallia Cisalpina, nel Sannio e nei paesi dell'Apulia e del Bruzio.
Sebbene il governo romano non si sia prestato, probabilmente, in quel grado che avrebbe potuto e avrebbe dovuto a queste richieste, esso però non fu sordo all'avvertimento dell'assennato uomo di stato.