Entails e sostituzioni ereditarie

Noteremo anche, di passaggio, l’importanza delle scelte demografiche (meno figli fanno i ricchi, più sarà forte la concentrazione patrimoniale) e naturalmente delle norme di trasmissione. Molte società aristocratiche tradizionali si reggono sul principio della primogenitura, assegnano cioè al figlio maggiore la totalità dell’eredità, o quantomeno una parte sproporzionata del patrimonio parentale, in modo appunto da evitare lo spezzettamento e da preservare – o aumentare – i beni di famiglia. Il privilegio assegnato al maggiore riguarda in particolare la proprietà terriera principale, spesso con vincoli anche pesanti: l’erede non può dilapidare il bene e deve limitarsi a consumare i redditi da capitale, che verrà poi trasmesso all’erede successivo nell’ordine di successione, in genere il nipote primogenito – nel diritto britannico si tratta del sistema delle entails, e, nel diritto dell’ancien régime francese, del sistema equivalente della substitution héréditaire. È il fattore, per intenderci, che sta all’origine della sfortuna di Elinor e Marianne in Ragione e sentimento: la proprietà di Norland passa direttamente dal padre al fratellastro John Dashwood, il quale, dopo essersi consultato con la moglie Fanny come la sorella, decide alla fine di non lasciare loro niente di niente; il destino delle due sorelle è segnato per intero da quella consultazione. In Persuasione, il patrimonio di sir Walter passa direttamente al nipote, ancora una volta a danno delle figlie (tre, in questo caso). La stessa Jane Austen era stata privata dell’eredità, e chi, come sua sorella, resterà zitella, sa bene di che cosa si sta parlando.

In materia di patrimonio, la Rivoluzione francese e il codice civile che ne è scaturito si fondano su due pilastri fondamentali: l’abolizione delle sostituzioni ereditarie e l’abolizione della primogenitura, con l’affermazione del principio di divisione paritaria dei beni tra fratelli e sorelle. A partire dal 1804, il principio viene applicato con costanza e rigore: in Francia la “quota disponibile” – vale a dire la parte del patrimonio di cui i genitori possono liberamente disporre per via testamentaria – equivale solo a un quarto dei beni per i genitori con tre o più figli,20 ed è un criterio inderogabile, a meno che non intervengano circostanze estreme (mettiamo il caso in cui i vostri figli abbiano ammazzato il vostro nuovo congiunto). È importante capire come la doppia abolizione si basi sia su un principio di uguaglianza – cadetti e minori valgono quanto i primogeniti e i maggiori, e non è ammessa alcuna deroga, quali che siano i capricci dei genitori – sia su un principio di libertà ed efficienza economica. In particolare, l’abolizione delle entails, che Adam Smith non amava molto, e che Voltaire, Rousseau e Montesquieu aborrivano, si regge su un’idea molto semplice: la libera circolazione dei beni e la possibilità di ricollocarli di continuo in base a quello che agli occhi della nuova generazione appare il miglior impiego possibile, checché ne abbiano potuto pensare i vecchi che oggi non ci sono più. Ed è interessante notare come la Rivoluzione americana abbia finito, non senza contrasti, per maturare le stesse scelte (le entails vennero abolite anche negli Stati del Sud, secondo la celebre formula di Thomas Jefferson: “Il mondo appartiene ai vivi”), e come il principio di divisione paritaria delle eredità tra fratelli sia diventato norma di legge come norma per difetto, ossia in assenza di testamento in senso contrario (fatto essenziale: oggi, negli Stati Uniti, la libertà testamentaria integrale continua sì a prevalere, senza alcuna riserva ereditaria, così come nel Regno Unito, ma in pratica, nella maggioranza dei casi, è la norma per difetto a essere applicata). Si tratta di una differenza di fondo tra Francia e Stati Uniti da un lato – dove la regola della divisione paritaria tra i vivi si applica fin dal XIX secolo21 – e Regno Unito dall’altro, dove, per una parte dei beni, specie per il capitale terriero e agricolo, la norma della primogenitura continuerà a essere applicata come norma per difetto fino al 1925. In Germania, bisogna aspettare il 1919 e la Repubblica di Weimar perché venga abolito l’equivalente tedesco delle entails.22

All’epoca della Rivoluzione francese, una tale legislazione ugualitaria, antiautoritaria (con l’affermazione dell’autorità del nuovo capofamiglia – a volte anche a danno della moglie – si finisce per contestare innanzitutto l’autorità dei genitori) e liberale, nonché assolutamente rivoluzionaria per quegli anni, suscita un notevole ottimismo, quantomeno all’interno del genere maschile.23 I partigiani della Rivoluzione sono convinti, in effetti, di avere in mano la chiave della futura uguaglianza. Se poi si pensa che il codice civile assegna a ciascuno la stessa parità di diritti nei confronti del mercato e della proprietà, e che vengono abolite le corporazioni, non dovrebbero sussistere dubbi sull’esito finale: un sistema del genere pare destinato ad abolire tutte le disuguaglianze del passato. E citiamo, quale esempio forte di ottimismo, un passo dall’Esquisse d’un tableau historique des progrès de l’esprit humain, pubblicato nel 1794 dal marchese de Condorcet: “È facile provare che le ricchezze tendono ormai per loro natura all’uguaglianza, e che la loro sproporzione eccessiva o non ha più alcuna possibilità di sussistere o sta per cessare di esistere, dal momento che le leggi civili non fissano più metodi fittizi per perpetuarle o ricostituirle, e che la libertà commerciale e industriale sta annullando il vantaggio che ogni legge restrittiva, ogni diritto fiscale, assegnavano alla ricchezza acquisita.”24

Il capitale nel XXI secolo
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