10.
LA DISUGUAGLIANZA DELLA PROPRIETÀ DA CAPITALE
Passiamo ora a esaminare la questione della disuguaglianza dei patrimoni e il suo processo storico. Il problema è particolarmente importante, in quanto la riduzione delle disuguaglianze patrimoniali – e dei redditi che ne sono derivati – osservata nel corso della prima metà del XX secolo è l’unica ragione per la quale la disuguaglianza totale dei redditi è diminuita nel corso del periodo. Per quanto riguarda la Francia e gli Stati Uniti, abbiamo già visto come, tra i primi due decenni del Novecento e gli anni cinquanta-sessanta, la disuguaglianza dei redditi da lavoro non sia affatto diminuita dal punto di vista strutturale (contrariamente alle previsioni della teoria di Kuznets, fondata sull’idea di un trasferimento graduale e automatico della manodopera dai settori meno pagati ad attività meglio remunerate), e come il forte calo della disuguaglianza totale dei redditi si spieghi essenzialmente con il crollo degli alti redditi da capitale. Tutti gli elementi di cui disponiamo indicano che per tutti gli altri paesi sviluppati vale lo stesso discorso.1 È dunque indispensabile capire come e perché abbia avuto luogo la compressione storica delle disuguaglianze patrimoniali.
Il problema è rilevante anche per un altro motivo: oggi, la concentrazione della proprietà da capitale sembra destinata a risalire, il tutto in un contesto di rialzo tendenziale del rapporto capitale/reddito e di crescita debole. Per cui la probabile ripresa del processo di divergenza patrimoniale suscita non pochi interrogativi circa il suo impatto a lungo termine, e appare in qualche modo ancora più inquietante del processo di divergenza innescato dai salari dei superdirigenti, oggi geograficamente localizzato.