RINGRAZIAMENTI
Il libro è frutto di quindici anni di ricerche (dal 1998 al 2013), dedicati essenzialmente alla dinamica storica dei redditi e dei patrimoni. Gran parte delle ricerche è stata condotta in collaborazione con altri ricercatori.
Poco dopo aver pubblicato, nel 2001, Les hauts revenus en France au XXe siècle, ho avuto la fortuna di ricevere l’appoggio entusiastico di Anthony Atkinson e di Emmanuel Saez. Senza di loro, il mio modesto progetto, inizialmente relativo alla Francia, non avrebbe sicuramente assunto il respiro internazionale che ha raggiunto oggi. Dopo essere stato, negli anni della mia formazione, un modello da seguire, Tony è stato il primo lettore della mia ricerca storica sulle disuguaglianze in Francia e, di conseguenza, si è subito interessato ai casi del Regno Unito e di molti altri paesi. Abbiamo così diretto insieme due corposi volumi sull’argomento, pubblicati nel 2007 e nel 2010, prendendo in esame più di venti paesi e fornendo la più ampia banca dati disponibile all’epoca, sullo sviluppo storico delle disuguaglianze prodotte dal reddito. Con Emmanuel abbiamo trattato il caso degli Stati Uniti, mettendo in luce la vertiginosa crescita dei redditi della popolazione più ricca, l’1% del paese, a partire dal periodo 1970-80, ottenendo così che l’argomento diventasse, oltreoceano, oggetto di nutriti dibattiti. Inoltre, con Emmanuel, abbiamo condotto numerose ricerche sulla teoria della tassazione ottimale del reddito e del capitale. Le nostre comuni ricerche hanno fornito una notevole quantità di materiale a questo libro, che deve molto alla collaborazione tra me ed Emmanuel.
Questo lavoro è stato inoltre profondamente influenzato dal mio incontro con Gilles Postel-Vinay e Jean-Laurent Rosenthal, e dalle ricerche storiche che continuiamo a condurre di comune accordo negli archivi parigini dove sono depositati gli atti di successione, dal tempo della Rivoluzione francese a oggi. Tali ricerche mi hanno consentito di cogliere la dimensione concretamente e tangibilmente umana del patrimonio e del capitale, e i problemi posti dalla registrazione dell’uno e dell’altro. Gilles e Jean-Laurent mi hanno aiutato a capire meglio i numerosi parallelismi – nonché le differenze – tra la struttura della proprietà della belle époque e quella dell’inizio del XXI secolo.
L’insieme dell’opera ha poi un debito enorme nei confronti di tutti i dottorandi e dei giovani ricercatori con i quali ho avuto la fortuna di lavorare da quindici anni a questa parte. Al di là del diretto apporto con i dati qui utilizzati, le loro ricerche e la loro energia hanno alimentato il clima di fervore intellettuale nel quale è maturato il libro. Penso soprattutto a Facundo Alvaredo, Laurent Bach, Antoine Bozio, Clément Carbonnier, Fabien Dell, Gabrielle Fack, Nicolas Frémeaux, Lucie Gadenne, Julien Grenet, Élise Huilery, Camille Landais, Ioana Marinescu, Élodie Morival, Nancy Qian, Dorothée Rouzet, Stefanie Stantcheva, Juliana Londoño Vélez, Guillaume Saint-Jacques, Christoph Schinke, Aurélie Sotura, Mathieu Valdenaire, Gabriel Zucman. In particolare, senza l’efficienza, l’impegno e il talento di Facundo Alvaredo, coordinatore del World Top Incomes Database delle cui informazioni ci siamo qui abbondantemente avvalsi, questo libro non sarebbe potuto esistere. Senza l’entusiasmo e il rigore di Camille Landais, il nostro progetto partecipativo sulla “rivoluzione fiscale” non avrebbe mai visto la luce. E senza la meticolosità e l’impressionante capacità lavorativa di Gabriel Zucman, non avrei potuto condurre a termine il lavoro sullo sviluppo storico del rapporto capitale/reddito nei paesi ricchi, aspetto che occupa nel libro un ruolo cruciale.
Voglio anche ringraziare gli istituti che hanno reso possibile il progetto, in primo luogo l’École des Hautes Études en Sciences Sociales, che ho diretto a partire dal 2000, l’École Normale Supérieure e le fondazioni dell’École d’Économie de Paris, scuola in cui ho insegnato da quando è stata istituita e di cui sono stato il primo direttore dal 2005 al 2007. Accettando di unire gli sforzi e di divenire partner di minoranza in un progetto più ampio della somma dei loro singoli interessi, tali istituti hanno permesso la creazione di un bene pubblico, che anche se non cospicuo è certamente molto significativo; un contributo che, mi auguro, sosterrà lo sviluppo di una politica economica multipolare durante il XXI secolo.
Grazie, infine, alle mie tre carissime figlie, Juliette, Déborah e Hélène, per tutto l’amore e la forza che mi danno. E grazie a Julia, mia compagna di vita e, anche, mia miglior lettrice: la sua influenza e il suo sostegno, in ogni singola fase di elaborazione del libro, sono stati fondamentali. Senza di loro, non avrei avuto la forza di portare a termine il progetto.