A quale livello si situerà il rapporto mondiale capitale/reddito nel XXI secolo?
La legge dinamica β = s/g ci aiuta anche a riflettere su quali livelli potrebbe raggiungere il rapporto capitale/reddito sul piano mondiale nel XXI secolo.
Vediamo innanzitutto che cosa si può dire in merito al passato. Per quanto riguarda l’Europa (o quantomeno le principali economie dell’Europa occidentale) e l’America del Nord, disponiamo, per l’intero periodo 1870-2010, di stime affidabili. Per quanto riguarda il Giappone, non disponiamo, per il periodo anteriore agli anni sessanta e settanta, di una stima completa del totale dei patrimoni privati o del patrimonio nazionale: anche se i dati parziali di cui disponiamo, specie i dati relativi alle successioni registrate in Giappone dal 1905, suggeriscono in modo chiarissimo che i patrimoni, nel paese asiatico, hanno seguito lo stesso tipo di curva a U che abbiamo osservato in Europa, e che negli anni dieci e trenta il rapporto capitale/reddito si aggirava su livelli assai elevati, nell’ordine del 600-700%, prima di scendere ad appena al 200-300% negli anni cinquanta e sessanta e di iniziare a risalire in misura straordinaria verso livelli vicini al 600-700% negli anni novanta del Novecento e negli anni dieci del XXI secolo, lo stesso periodo che abbiamo preso in esame sopra.
Per gli altri paesi e continenti, Asia (Giappone escluso), Africa e America del Sud, esistono stime relativamente complete solo a partire dal 1990 o dall’anno 2000, con un rapporto capitale/reddito medio nell’ordine di quattro annualità. Nel periodo dal 1870 al 2000 non esiste alcuna stima completa davvero affidabile, e abbiamo semplicemente supposto che valesse lo stesso livello globale. Tenendo conto del fatto che questi paesi rappresentano in totale appena poco più di un quinto del PIL mondiale lungo l’intero periodo, il loro impatto sul rapporto capitale/reddito a livello mondiale sarà in ogni caso piuttosto limitato.
Grafico 5.8.
Il rapporto capitale/reddito nel mondo,
1870-2100
Secondo le simulazioni previste dallo scenario, il rapporto capitale/reddito a livello mondiale potrebbe, da qui alla fine del XXI secolo, avvicinarsi al 700%.
Fonti e dati: cfr. http://piketty.pse.ens.fr/capital21c.
I risultati ottenuti sono indicati nel grafico 5.8. Considerando il peso dei paesi ricchi nella composizione del totale, non fa specie constatare che il rapporto capitale/reddito a livello mondiale abbia seguito lo stesso tipo di curva a U: il rapporto capitale/reddito a livello mondiale sembra attualmente avvicinarsi al 500%, più o meno il livello anteriore alla prima guerra mondiale.
L’aspetto più interessante riguarda quella che potrebbe essere l’evoluzione della curva. Abbiamo utilizzato le previsioni di crescita demografica ed economica presentate nel capitolo 2, secondo le quali il tasso di crescita della produzione mondiale potrebbe gradualmente passare dall’attuale più del 3% annuo all’1,5% nella seconda metà del XXI secolo. Abbiamo anche supposto una stabilizzazione del tasso di risparmio attorno al 10% sul lungo termine. In tali condizioni, applicando la legge dinamica β = s/g, il rapporto capitale/reddito a livello mondiale dovrebbe, secondo logica, continuare a crescere per avvicinarsi al 700% nel corso del XXI secolo, più o meno il livello osservato in Europa durante la belle époque e nei secoli XVIII e XIX. In altre parole, l’intero pianeta potrebbe ricordare, da oggi al 2100, l’Europa della belle époque, quantomeno dal punto di vista dell’intensità patrimoniale. Va da sé che si tratta solo di una possibilità tra le tante: abbiamo già visto come le previsioni di crescita siano estremamente incerte, e quelle che riguardano il tasso di risparmio lo sono altrettanto. Con ciò, le nostre simulazioni non restano meno plausibili, e hanno il merito di mettere in luce il ruolo cruciale del rallentamento della crescita nell’accumulazione del capitale.