La doppia curva a U rovesciata della crescita mondiale
Ricapitoliamo. Nel corso degli ultimi tre secoli, la crescita mondiale ha percorso una curva a U rovesciata di notevole ampiezza. Sia nel caso della crescita della popolazione, sia nel caso della crescita del prodotto pro capite, il processo di crescita – nel corso del XVIII, del XIX e soprattutto del XX secolo – è progressivamente accelerato, e sta verosimilmente tornando verso livelli molto più bassi nel corso del XXI secolo.
Le due curve a U rovesciata presentano tuttavia differenze piuttosto nette. Per la crescita della popolazione, il rialzo è iniziato molto presto, già nel XVIII secolo, e anche il calo è iniziato molto prima. È il fenomeno della transizione demografica, che si è ormai ampiamente realizzato. Il ritmo di crescita della popolazione mondiale ha raggiunto lo zenit tra gli anni cinquanta e settanta del Novecento, con quasi il 2% annuo, e da allora non ha smesso di scendere. Anche se non si può essere sicuri di niente in una materia del genere, è probabile che tale processo sia destinato a proseguire, e che il tasso di crescita demografica a livello mondiale scenda quasi a zero nella seconda metà del XXI secolo. La curva a U rovesciata è chiara e netta (cfr. grafico 2.2).
Per la crescita del prodotto pro capite, invece, le cose sono un po’ più complesse. Trattandosi di una crescita propriamente “economica”, ha impiegato più tempo a decollare: nel XVIII secolo è rimasta quasi a livello zero, nel XIX secolo ha raggiunto un grado più significativo ed è divenuta una realtà condivisa solo nel corso del XX secolo. Tra il 1950 e il 1990 – grazie in particolare al recupero dell’Europa – la crescita del prodotto mondiale pro capite ha persino superato il 2% annuo, e si è confermata sugli stessi livelli tra il 1900 e il 2012 – grazie al recupero dell’Asia, in particolare della Cina, la cui crescita tra il 1990 e il 2012 ha superato, secondo le statistiche ufficiali, il 9% annuo (un livello mai toccato da nessun paese nella storia).23
Che cosa accadrà dopo il 2012? Nel grafico 2.4 abbiamo indicato una previsione di crescita intermedia, ma si tratta di una stima abbastanza ottimistica, poiché abbiamo calcolato per i paesi più ricchi – Europa occidentale, America del Nord, Giappone – una crescita dell’1,2% annuo dal 2012 al 2100 (ossia un livello sensibilmente più elevato di quello previsto dalla maggioranza degli economisti), e per i paesi poveri ed emergenti una continuazione senza scosse del processo di convergenza, con una crescita del 5% annuo dal 2012 al 2030 e del 4% dal 2030 al 2050. Se questo dovesse realizzarsi, il livello di prodotto pro capite, nel 2050, raggiungerebbe un po’ ovunque, in Cina come nell’Europa dell’Est, nell’America del Sud come nell’Africa del Nord e in Medio Oriente, quello dei paesi più ricchi.24 A partire da quella data, la distribuzione del prodotto mondiale descritta nel capitolo 1 si avvicinerebbe insomma a quella della popolazione.25
In uno scenario mediamente ottimista come questo, la crescita mondiale del prodotto pro capite supererebbe leggermente il 2,5% annuo tra il 2012 e il 2030, percentuale confermata tra il 2030 e il 2050, prima di scendere sotto l’1,5% nell’ultimo terzo del secolo. Confrontata con la curva a U rovesciata descritta dal tasso di crescita demografica (cfr. grafico 2.2), questa seconda curva a U rovesciata avrebbe la particolarità di raggiungere il vertice molto tempo dopo la prima (quasi un secolo dopo: a metà del XXI secolo e non del XX) e al tempo stesso di ridiscendere non verso una crescita zero o quasi, ma verso una crescita di poco inferiore all’1% annuo, ossia a un livello nettamente più elevato di quello delle società tradizionali (cfr. grafico 2.4).
Se sommiamo le due curve, otteniamo il progresso del tasso di crescita del prodotto mondiale totale (cfr. grafico 2.5). Fino al 1950, quest’ultimo era sempre stato inferiore al 2% annuo, prima del balzo in avanti del 4% tra il 1950 e il 1990, livello eccezionale che equivale alla congiunzione tra la più forte crescita demografica della storia e la più forte progressione storica del prodotto pro capite. Il ritmo di crescita del prodotto mondiale ha già cominciato a regredire, e tra il 1990 e il 2012 è leggermente al di sotto del 3,5%, malgrado la crescita fortissima dei paesi emergenti, in particolare della Cina. Secondo il nostro scenario intermedio questo ritmo dovrebbe rimanere invariato tra il 2012 e il 2030, per poi passare al 3% tra il 2030 e il 2050, prima di scendere a circa l’1,5% nella seconda metà del secolo.
Grafico 2.4.
Il tasso di crescita del prodotto mondiale
pro capite dall’antichità al 2100
Tra il 1950 e il 2012 il tasso di crescita del prodotto pro capite ha superato il 2%. Se il processo di convergenza prosegue, esso supererà tra il 2012 e il 2050 il 2,5%, per poi scendere al di sotto dell’1,5%.
Fonti e dati: cfr. http://piketty.pse.ens.fr/capital21c.
Grafico 2.5.
Il tasso di crescita del prodotto mondiale
totale dall’antichità al 2100
Il tasso di crescita del prodotto mondiale ha superato il 4% tra il 1950 e il 1990. Se il processo di convergenza prosegue, scenderà al di sotto del 2% da qui al 2050.
Fonti e dati: cfr. http://piketty.pse.ens.fr/capital21c.
Abbiamo già segnalato fino a che punto queste previsioni intermedie siano ipotetiche. Il dato essenziale è che, a prescindere dai “dettagli” del calendario e dei tassi di crescita (anche se tali dettagli sono molto importanti), la doppia curva a U rovesciata della crescita mondiale è già stata in larga parte descritta. La previsione mediana raffigurata nei grafici 2.2-2.5 è ottimistica per due ordini di motivi: primo, perché presuppone una crescita del prodotto invariata, a oltre l’1% annuo, nei paesi ricchi (il che presuppone a sua volta progressi tecnologici considerevoli, in particolare in materia di energie pulite); secondo (motivo forse determinante), perché presuppone una continuazione senza scosse, di ordine politico o militare, del processo di convergenza dei paesi emergenti verso i paesi ricchi fino al termine prestabilito del 2050, che è un termine molto vicino. Non è comunque difficile immaginare scenari meno ottimistici, nel qual caso la curva a U rovesciata della crescita mondiale potrebbe scendere più in fretta, e verso livelli più bassi di quelli indicati nei grafici.