Freud pubblicò questo necrologio col semplice titolo Lou Andreas-Salomé, nel primo fascicolo dell’ultimo volume pubblicato dalla “Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse”, vol. 13(1), p. 5 (1937). Fu poi riprodotto in Gesammelte Werke, vol. 16 (1950), p. 270.
Lou Salomé era nata a Pietroburgo nel 1861 da un generale dell’esercito imperiale russo di origine tedesca (il nome francese è di derivazione ugonotta) e di religione luterana. Allevata negli ambienti della Corte, raggiunse, ancora giovanissima, un alto livello di cultura. In seguito venne accompagnata dalla madre nell’Europa occidentale e si fermò a Roma. Qui conobbe e intrecciò una intensa amicizia con Paul Rée e quindi con Friedrich Nietzsche. Nel 1887 sposò il professor Friedrich Carl Andreas, valente orientalista (1846-1930).
Non solo Lou Salomé fu in rapporto con la maggior parte delle celebrità culturali dell’Europa nei decenni a cavallo del secolo (importantissima fu per la sua vita la lunga relazione sentimentale con il poeta Rainer Maria Rilke), ma fu autrice di numerosi lavori letterari, oltreché studiosa e traduttrice di Ibsen, che fece conoscere all’Europa.
Nel 1911 Lou Andreas-Salomé conobbe personalmente Freud al Congresso di psicoanalisi di Weimar. Nel 1912 decise di frequentare le sue lezioni e si trasferì per questo a Vienna, divenendo amica della famiglia di Freud; nello stesso periodo fu però anche in contatto con Alfred Adler.
Dopo la prima guerra mondiale, mentre la sua famiglia in Russia perdeva, in seguito alla rivoluzione, tutto il suo patrimonio, Lou Andreas-Salomé intraprese una attività psicoanalitica in senso terapeutico. Aveva scritto anche un saggio significativo sull’erotismo anale – da Freud più volte citato (vedi anche nell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni), lezione 32, in OSF, vol. 11) – intitolato “Anal” und “Sexual”, “Imago”, vol. 4, p. 249 (1916). Proseguì tale attività fino alla fine della vita, abbandonando invece quasi completamente il lavoro letterario. Subì per questo in Germania la persecuzione dei nazisti.
Freud era legato a Lou Salomé da profonda stima e amicizia. A lei si era rivolto (vedi l’Introduzione al vol. 8 di questa edizione) alla fine del 1914, quando lo aveva colto un grande smarrimento di fronte agli orrori della guerra. E da allora intrattenne con lei una intensa corrispondenza, che è stata pubblicata in un volume a cura di E. Pfeiffer: S. Freud, Lou Andreas-Salomé, Briefwechesel (Fischer, Francoforte sul Meno 1966). La traduzione italiana del necrologio è di Renata Colorni.