In questo scritto, che col titolo Charakter und Analerotik fu pubblicato nella “Psychiatrisch-neurologische Wochenschrift”, vol. 9 (52), 465-67 (marzo 1908), Freud riprendendo il concetto già sviluppato nei Tre saggi sulla teoria sessuale di una fase anale dello sviluppo infantile della libido, e quindi di una erogeneità anale, prospetta la tesi che da quella erogeneità derivino – o per sublimazione, o come formazioni reattive – determinati elementi caratterologici stabili, costituiti: 1) da una tendenza all’ordine e alla esagerata pulizia, 2) da un comportamento parsimonioso, che può giungere all’avarizia, e 3) da una ostinazione che può arrivare alla caparbietà.
Freud aveva messo in connessione il denaro e l’avarizia con gli escrementi fin dal 1897 (vedi la lettera a Fliess del 22 dicembre 1897); e in una lettera a Jung del 27 ottobre 1906 aveva fatto cenno ai tre tratti caratteristici sopra indicati come associati all’analità.
Nel presente breve scritto, che suscitò violente reazioni negative negli ambienti scientifici, la connessione dei detti elementi caratterologici con l’erotismo anale è enunciata più che dimostrata. Freud aveva però presente l’analisi del caso noto come l’uomo dei topi, non ancora pubblicato.
I rapporti tra erotismo anale e nevrosi ossessiva furono anche analizzati da Freud in La disposizione alla nevrosi ossessiva del 1913. Un altro assai noto caso clinico, quello dell’uomo dei lupi, la cui relazione fu scritta nel 1914 (anche se fu pubblicata soltanto nel 1918), fornì a Freud materiale per approfondire le osservazioni contenute nel presente lavoro, con lo scritto Trasformazioni pulsionali, particolarmente dell’erotismo anale, del 1915, pubblicato nel 1917.
Il presente lavoro fu riprodotto in Sammlung kleiner Schriften zur Neurosenlehre, vol. 2 (Vienna 1909) pp. 132-37, in Gesammelte Schriften, vol. 5 (1924) pp. 261-67, nella raccolta freudiana Kleine Schriften zur Sexualtheorie und zur Traumlehre (Internationaler Psychoanalytischer Verlag, Lipsia-Vienna-Zurigo 1931), e in Gesammelte Werke, vol. 7 (1941) pp. 203-09. È stato pubblicato per la prima volta in italiano in: C. L. Musatti, Freud (L’Arco, Firenze 1949), nella traduzione di Musatti, che è qui riprodotta salvo qualche variante dettata da criteri di uniformità.