Questo saggio, scritto da Freud alla fine del 1931, fu pubblicato col titolo Die Gewinnung des Feuers nella rivista “Imago”, vol. 18(1), 8-13 (1932) e fu poi riprodotto in Almanach der Psychoanalyse 1933 (Internationaler Psychoanalytischer Verlag, Vienna 1932), pp. 28-35, in Gesammelte Schriften, vol. 12 (1934), pp. 141-47, e in Gesammelte Werke, vol. 16 (1950), pp. 3-9.
Lo scritto prende le mosse da uno spunto contenuto nella nota 521 di Il disagio della civiltà (1929, in OSF, vol. 10), per analizzare i rapporti, esistenti nell’inconscio, tra il fuoco e l’atto della minzione. Di tale argomento, qui discusso in relazione al mito di Prometeo, Freud si era già occupato nel caso clinico di Dora (1901, in OSF, vol. 4), cap. 2, e poi nel caso clinico dell’uomo dei lupi (1914, in OSF, vol. 7), cap. 8.
Fin dalla lettera a Fliess del 27 settembre 1898 Freud aveva preso in considerazione il rapporto esistente tra l’enuresi e le prime manifestazioni di eccitamento genitale. E ripetutamente era ritornato sulla equivalenza fra enuresi e masturbazione: nel caso clinico di Dora cit., cap. 2, nei Tre saggi sulla teoria sessuale (1905, in OSF, vol. 4), Secondo saggio, par. 4, nelle Osservazioni generali sull’attacco isterico (1908, in OSF, vol. 5), in Il tramonto del complesso edipico (1924, in OSF, vol. 10) e in Alcune conseguenze psichiche della differenza anatomica tra i sessi (1925, ivi).
Nel presente saggio è preso in considerazione il mito di Prometeo, che sembra alludere insieme al significato fallico del fuoco e a un elemento uretrale che vi sarebbe connesso: con i quali verrebbero indicate le due funzioni, sessuale e urinaria, del membro maschile. Alla connessione fra ambizione e carattere uretrale Freud aveva accennato per la prima volta in Carattere ed erotismo anale (1908, in OSF, vol. 5). Ma si vedano anche due note, aggiunte rispettivamente nel 1914 e nel 1920 all’Interpretazione dei sogni (1899, in OSF, vol. 3), nota 468 e a Tre saggi sulla teoria sessuale cit., nota 767; sul tema egli ritornerà più oltre nella lezione 32 dell’Introduzione alla psicoanalisi (1932).
La traduzione italiana è di Giacomo Contri.