Questa esposizione della psicoanalisi, scritta da Freud per la Encyclopaedia Britannica, non contiene elementi nuovi importanti rispetto alle altre esposizioni divulgative scritte dallo stesso Freud in altre occasioni.
Sono invece da rilevare le vicende attraverso le quali si è giunti alla pubblicazione di questa “voce”.
Nelle edizioni dell’Encyclopaedia Britannica anteriori alla prima guerra mondiale, la voce Psicoanalisi non appariva affatto. La dodicesima edizione del 1922 fu una riproduzione della undicesima edizione, risalente al 1910-11, con l’aggiunta di tre volumi supplementari. Neppure qui la psicoanalisi fu nominata. Come tredicesima edizione, nel 1926, apparve ancora il vecchio testo dell’undicesima, con l’aggiunta di tre volumi, diversi però questa volta da quelli dell’edizione precedente.
A Freud, che nel frattempo aveva scritto il Breve compendio di psicoanalisi (1923) per un’opera collettiva in due volumi pubblicata dagli editori americani dell’Encyclopaedia Britannica, fu commissionata la presente voce che, composta nel 1925 con il titolo Psycho-Analysis, apparve in inglese con il titolo Psychoanalysis: Freudian School, nell’Encyclopaedia Britannica, 13a ed., vol. supplementare n. 3, pp. 253-55 (1926); il titolo era stato mutato in base al concetto che anche gli indirizzi dissidenti avessero il diritto di esser chiamati “psicoanalisi”. La traduzione inglese era di James Strachey.
Il testo in lingua tedesca fu pubblicato per la prima volta in Gesammelte Schriften, vol. 12 (1934), pp. 372-80, ed è stato riprodotto in Almanach der Psychoanalyse 1935 (Vienna 1934), pp. 9-17 (senza la bibliografia finale), in “Zeitschrift für psychoanalytische Pädagogik”, vol. 9(2), pp. 73-80 (1935), e in Gesammelte Werke, vol. 14 (1948), pp. 299-307. Esistono fra esso e la prima edizione inglese del 1926 alcune piccole ma significative differenze.
La traduzione italiana è di Renata Colorni.