Questo lavoro fu scritto nel febbraio 1907 per un nuovo periodico. Pertanto apparve, col titolo Zwangshandlungen und Religionsübungen, nella “Zeitschrift für Religionspsychologie”, vol. 1 (1), 4-12 (aprile 1907). Prima di essere stampato fu però letto nella seduta del 6 marzo 1907 della Società psicologica del Mercoledì, seduta alla quale intervennero per la prima volta, come ospiti, C. G. Jung e Ludwig Binswanger. L’articolo è stato riprodotto in Sammlung kleiner Schriften zur Neurosenlehre, vol. 2 (Vienna 1909) pp. 122-31, in Gesammelte Schriften, vol. 10 (1924) pp. 210-20, e in Gesammelte Werke, vol. 7 (1941) pp. 129-39. È stato pubblicato per la prima volta in italiano in: C. L. Musatti, Freud (L’Arco, Firenze 1949), nella traduzione dello stesso Musatti, che anche qui viene seguita.
Si considera questo come il primo apporto di Freud alla psicologia della religione, tema a cui egli ritornerà nel 1912 con Totem e tabù. Tuttavia gli accenni alle pratiche e ai cerimoniali religiosi, a cui le azioni ossessive vengono accostate, hanno qui carattere generico, e servono fondamentalmente a Freud per prospettare, con un bisticcio di parole, la tesi che la nevrosi ossessiva sia una sorta di religione privata, mentre la religione ha il carattere di una nevrosi ossessiva universale; o anche per dire che la nevrosi ossessiva è la caricatura, per metà comica e per metà tragica, di una religione privata.
Sopra tutto i meccanismi della nevrosi ossessiva, già studiati negli scritti del 1894-1896, e che verranno analizzati in modo particolareggiato su basi cliniche nel terzo caso clinico, quello dell’uomo dei topi, sono qui presi in esame. In modo specifico è sviluppato il concetto dell’azione ossessiva come formazione di compromesso fra una pulsione rimossa e la istanza rimovente, e il principio del ritorno del rimosso nel rimovente.
Su questa base è cautamente accennato al fatto che anche nella religione si costata un analogo successo soltanto parziale della repressione pulsionale e uno spostamento di accento dall’essenziale a un particolare soltanto accessorio.
L’articolo si conclude con un accenno al rapporto fra repressione pulsionale e civiltà, tema che verrà sviluppato l’anno successivo in La morale sessuale “civile” e il nervosismo moderno.