Una nevrosi demoniaca nel secolo decimosettimo528
Studiando le nevrosi dell’età infantile abbiamo appreso che in esse sono ravvisabili senza fatica e a occhio nudo cose che in età più tarda solo un’approfondita ricerca permette di individuare. Possiamo aspettarci che lo stesso fenomeno si verifichi per le affezioni nevrotiche dei secoli passati, a patto di esser disposti a riconoscerle sotto denominazioni diverse da quelle delle nostre attuali nevrosi. Non dobbiamo stupirci se le nevrosi di queste epoche passate si presentano sotto vesti demoniache, mentre quelle della nostra apsicologica età assumono sembianze ipocondriache travestendosi da malattie organiche. Com’è noto, nelle rappresentazioni della possessione demoniaca e dell’estasi mistica che l’arte ci ha tramandato, parecchi autori, e primo fra tutti Charcot,529 hanno riconosciuto le forme in cui si manifesta l’isteria; se a quell’epoca fossero state considerate con più attenzione le storie di quel tipo di malati, non sarebbe stato difficile rintracciare in esse i contenuti tipici della nevrosi.
La teoria demonologica di quei tempi oscuri ha tenuto testa a tutte le interpretazioni somatiche proprie dell’era della scienza “esatta”. Gli stati di possessione demoniaca corrispondono alle nostre nevrosi, per la spiegazione delle quali noi facciamo ricorso ancora una volta a forze psichiche. I demoni sono, a nostro avviso, desideri cattivi, ripudiati, che derivano da moti pulsionali che sono stati respinti e rimossi. Noi non facciamo nulla di più che eliminare la proiezione nel mondo esterno ipotizzata dal Medioevo a proposito di tali entità psichiche; noi riteniamo che esse abbiano avuto origine nella vita intima dei malati dove in effetti dimorano.