Sul finire del 1915, uno dei suoi anni più intensi e fecondi, Freud scrisse anche questo saggio che si inscrive fra i lavori di teoria della libido. Esso fu pubblicato più tardi, col titolo Über Triebumsetzungen, insbesondere der Analerotik, nella “Internationale Zeitschrift für ärztliche Psychoanalyse”, vol. 4 (3), pp. 125-30 (1917) e fu poi riprodotto in Sammlung kleiner Schriften zur Neurosenlehre, vol. 4 (Vienna 1918), pp. 139-48, in Gesammelte Schriften, vol. 5 (1924), pp. 268-76, in Studien zur Psychoanalyse der Neurosen aus den Jahren 1913-1925 (Vienna 1926), pp. 40-49, in Kleine Schriften zur Sexualtheorie und zur Traumlehre (Vienna 1931), pp. 116-24 e in Gesammelte Werke, vol. 10 (1946), pp. 402-10.
Il saggio sviluppa concetti già accennati in una aggiunta alla terza edizione (ottobre 1914) dei Tre saggi sulla teoria sessuale (vedi in OSF, vol. 4, il secondo saggio, par. 4) riguardanti la identificazione e l’equivalenza simbolica – per la mentalità infantile e per l’inconscio – fra pene, bambino, prodotto escrementizio, regalo. La discussione utilizza ampiamente i dati del caso clinico dell’uomo dei lupi (1914), e si collega inoltre allo scritto di parecchi anni prima, Carattere ed erotismo anale (1908).
La presente traduzione italiana è di Anna Maria Marietti.