Recensione a
“Lettere a donne nervose” di Wilhelm Neutra
Dovrebbe essere visto come segno incoraggiante di un rinnovato interesse per la psicoterapia il fatto che sia stata necessaria una seconda edizione di questo libro in così breve tempo. Sfortunatamente tuttavia, non possiamo accogliere il libro in quanto tale come un fenomeno incoraggiante. L’autore, che è medico assistente all’Istituto idroterapico di Gainfarn presso Vienna, ha mutuato la forma degli Psychoterapeutische Briefe di Oppenheim,397 e l’ha trasferita a un contenuto psicoanalitico. Si tratta di un’operazione sconsiderata nel senso che la psicoanalisi non può essere combinata in modo soddisfacente con la tecnica della “persuasione” di Oppenheim (o se si preferisce, di Dubois);398 essa ricerca i propri risultati terapeutici per tutt’altre vie. Ciò che è più importante, però, è che l’autore non riesce a raggiungere i pregi del suo modello – tatto e serietà morale – e che nella sua esposizione della teoria psicoanalitica egli cade spesso in una vuota retorica e si rende altresì responsabile di alcune affermazioni erronee. Ciò nonostante, molto di ciò ch’egli scrive è espresso chiaramente e adeguatamente, e il libro può raccomandarsi come opera divulgativa popolare. In una esposizione più seria e scientifica della materia, l’autore avrebbe dovuto indicare con maggiore scrupolosità le fonti delle sue opinioni e asserzioni.