Freud scrisse nel gennaio 1936 a Romain Rolland la presente lettera, in occasione del settantesimo compleanno di quest’ultimo. Con Rolland era stato in passato, fin dal 1923, in cordiale corrispondenza: vedi la lettera A Romain Rolland del 1926 e la citazione che Freud fa dello stesso Rolland all’inizio di Il disagio della civiltà, in OSF, vol. 10, par. 1, nota 497.
Questa lettera contiene la descrizione di una particolare impressione provata da Freud nel 1904, quando, accompagnato dal fratello minore, giunse improvvisamente ad Atene, dopo un viaggio che non era stato precedentemente progettato, e si trovò sull’Acropoli.
La descrizione è molto particolareggiata. Un senso di incredulità e di irrealtà dà luogo a quello che viene qui chiamato un “sentimento di estraniazione” (Entfremdungsgefühl).
Freud dà una diffusa spiegazione di questo suo improvviso smarrimento, riferendosi al modo in cui, durante gli studi secondari, sono recepiti dagli scolari i racconti delle grandi cose del passato. Ma insieme spiega il senso di incredulità e disagio che lo colse allora facendo riferimento al proprio modesto padre, alla “pietà filiale” mista a rimorso da cui fu preso per aver fatto “troppa strada” e dunque aver superato il padre. E si collega pure al suo saggio Alcuni tipi di carattere tratti dal lavoro psicoanalitico (1916) in particolare al paragrafo 2 intitolato “Coloro che soccombono al successo”. Allude inoltre alla estraniazione come meccanismo di difesa riallacciandosi all’opera della figlia Anna su L’Io e i meccanismi di difesa (1936).
Che Freud abbia voluto dedicare questo breve saggio clinico autobiografico proprio a Romain Rolland può apparire un po’ strano. Nella Introduzione al volume 4 di questa edizione, si è voluto collegare, in forma ipotetica, questo episodio alle difficoltà soggettive (nevrotiche) che Freud aveva dovuto affrontare in passato per soddisfare il suo ardente desiderio di visitare Roma, difficoltà che erano state superate soltanto nel 1901, tre anni prima del viaggio ad Atene.
Lo scritto fu pubblicato col titolo Brief an Romain Rolland: Eine Erinnerungsstörung auf der Akropolis, in Almanach der Psychoanalyse 1937 (Internationaler Psychoanalytischer Verlag, Vienna 1936), pp. 9-21; fu poi riprodotto in Gesammelte Werke, vol. 16 (1950), pp. 250-57. Si rammenti che tutte le pubblicazioni legate al nome di Romain Rolland, così come a quello di molti altri autori, Thomas Mann per esempio, e naturalmente tutti gli autori ebrei, furono bandite durante il periodo nazista.
La traduzione italiana è di Pierrette Lavanchy Lai.