Nel dicembre 1908 Freud ricevette da Stanley Hall, noto psicologo americano di indirizzo sperimentale, presidente della Clark University a Worcester, l’invito a tenere, in occasione della celebrazione del ventennio dalla fondazione di quella Università, alcune lezioni (da quattro a sei) sulla psicoanalisi. L’invito era per la prima settimana del luglio successivo. Freud riuscì a far posticipare di due mesi la data delle conferenze, che furono tenute in numero di cinque, una al giorno, dal 6 al 10 settembre 1909. Giunse a Worcester, accompagnato da Jung e Ferenczi che vennero con lui dall’Europa, e da Jones e A. A. Brill che si trovavano già in America.
Improvvisò le lezioni in tedesco, utilizzando soltanto qualche appunto frettolosamente preparato in quegli stessi giorni.
Le lezioni, alle quali assistette fra gli altri William James, suscitarono un grandissimo interesse. Alla fine fu conferita a Freud la laurea ad honorem, ed egli nel discorso di ringraziamento affermò che questo era il primo riconoscimento ufficiale ottenuto per le sue fatiche (vedi E. Jones, Vita e opere di Freud, Il Saggiatore, Milano 1962, vol. 2, pp. 78 sg.).
Soltanto nel dicembre successivo Freud mise per iscritto, a memoria, il testo delle conferenze, riproducendo – a quanto asserisce Jones – fedelmente quello che era stato il discorso parlato. Dedicò a Stanley Hall (che nel 1911 doveva divenire uno dei soci fondatori della Società psicoanalitica americana, per staccarsene successivamente e aderire invece alla scuola adleriana) questo scritto, che fu pubblicato in tedesco col titolo Über Psychoanalyse (Sulla psicoanalisi) nel 1910 dall’editore Franz Deuticke (Lipsia e Vienna); ebbe, successivamente, le seguenti edizioni inalterate presso lo stesso editore: la 2a nel 1912, la 3a nel 1916, la 4a nel 1919, la 5a nel 1920, la 6a nel 1922, la 7a nel 1924, l’8a nel 1930, e fu riprodotto in Gesammelte Schriften, vol. 4 (1924), pp. 349-406 con alcune lievi modifiche e, nella stessa versione, in Gesammelte Werke, vol. 8 (1943), pp. 3-60.
Contemporaneamente all’edizione tedesca, nel 1910 le conferenze apparvero in traduzione inglese. In italiano apparvero nel 1915 in una traduzione di Marco Levi Bianchini (col titolo Sulla psicoanalisi, Bibl. Psichiatr. Intern., n. 1, Nocera Superiore). La presente traduzione è di Angela Staude.
Le Cinque conferenze costituiscono una esposizione elementare, ma molto precisa delle linee essenziali della psicoanalisi, così come essa si era sviluppata fino allora. La materia è distribuita circa nel modo seguente: I conferenza: Il metodo catartico di Breuer. II: Rimozione e resistenza. III: Associazioni libere, i sogni e gli atti mancati. IV: La sessualità infantile. V: La traslazione nella analisi e i mutamenti operati dal lavoro analitico.
Lo schema delle conferenze è importante perché si ritrova in altre esposizioni della psicoanalisi di Freud (come le lezioni che costituiscono l’Introduzione alla psicoanalisi del 1915-17) o di altri autori.
Nella prima conferenza viene attribuito a Breuer il merito di aver dato vita alla psicoanalisi. Questa affermazione fu attenuata in una nota aggiunta da Freud nel 1923 per il vol. 4 delle Gesammelte Schriften del 1924 (vedi nota 204, in OSF, vol. 6). Vengono inoltre molto valorizzati i contributi di Jung per quanto riguarda gli studi sulle associazioni e della scuola di Zurigo in genere per il concetto di complesso.
Si trova in queste Conferenze per la prima volta la affermazione che la interpretazione dei sogni costituisce la via regia per la conoscenza dell’inconscio (terza conferenza). L’espressione è contemporaneamente introdotta nella 2a edizione del 1909 della Interpretazione dei sogni (cap. 7, par. E; in OSF, vol. 3).