Per la collezione in otto volumi a cura di L. R. Grote, Die Medizin der Gegenwart in Selbstdarstellungen (“La medicina contemporanea in autoesposizioni”), alla quale contribuirono, fra il 1923 e il 1929, una trentina di eminenti personalità del mondo medico, Freud compose fra il luglio e il settembre del 1924 il presente scritto, che fu pubblicato nel 1925 dall’editore Felix Meiner di Lipsia (vol. 4, pp. 1-52).
Lo scritto fu poi riprodotto in Gesammelte Schriften, vol. 11 (1928), pp. 119-82, come volume a sé intitolato Selbstdarstellung (Internationaler Psychoanalytischer Verlag, Lipsia-Vienna-Zurigo 1934) e poi ancora presso lo stesso editore nel 1936 con alcune variazioni e l’aggiunta di note a piè di pagina, nonché un Poscritto del 1935; l’edizione del 1936 fu ristampata tale e quale con alcune illustrazioni da Imago Publishing, Londra 1946, e infine comparve in Gesammelte Werke, vol. 14 (1948), pp. 33-96. Il testo delle Gesammelte Werke, tuttavia, essendo una riproduzione fotografica di quello del 1928 contenuto in Gesammelte Schriften, non tiene conto di alcune variazioni apportate da Freud per l’edizione del 1936, mentre riporta correttamente le nuove note a piè di pagina (vedi par. 1, in OSF, vol. 10).
Il Poscritto, che col titolo Nachschrift 1935, era stato pubblicato a sé in Almanach der Psychoanalyse 1936 (Vienna 1935), pp. 9-14, comparve nell’edizione succitata del 1936 e nella ristampa del 1946, e fu infine inserito in Gesammelte Werke, vol. 16 (1950), pp. 31-34.
Lo scritto è qui riprodotto col titolo Autobiografia con cui è noto e sovente citato nella letteratura psicoanalitica anche se Selbstdarstellung significa piuttosto “autoesposizione”. E difatti Freud non fa il racconto della propria vita, ma espone piuttosto lo sviluppo del proprio pensiero e cioè della psicoanalisi fino al 1924, quando riteneva che la malattia potesse portarlo rapidamente alla morte (vedi par. 5 e Poscritto del 1935, in OSF, vol. 10).
Rispetto a Per la storia del movimento psicoanalitico del 1914 quest’opera è meno polemica e più obiettiva, per quanto qualcuno che aveva avuto una parte importante nel movimento psicoanalitico, come Eugen Bleuler, si sia risentito per le differenziazioni sulle quali Freud aveva ritenuto di insistere.
Contro il parere di Freud (vedi Poscritto del 1935, in OSF, vol. 10), sia nella lingua inglese, che in quella francese, l’opera è stata pubblicata in un volume unico con Il problema dell’analisi condotta da non medici (1926).
Anche in lingua italiana le due opere sono apparse in un unico volume intitolato La mia vita e la psicoanalisi (Mursia, Milano 1963, 2a ed. 1977). La prima traduzione italiana là contenuta è di J. Flescher. La presente traduzione è di Renata Colorni.
Il “Curriculum vitae” del 1885
Riportiamo qui di seguito un breve scritto autobiografico redatto da Freud il 21 gennaio 1885 quando presentò i documenti per ottenere la libera docenza in neuropatologia presso l’Università di Vienna (vedi par. 1, in OSF, vol. 10). Lo scritto è stato pubblicato per la prima volta in J. e R. Gicklhorn, Sigmund Freuds akademische Laufbahn in Lichte der Dokumente (Vienna e Innsbruck 1960), pp. 64 sg., e non compare né nelle Gesammelte Werke né nella Standard Edition of the Complete Psychological Works of Sigmund Freud (entrambe le raccolte iniziano con le opere del 1886). In una lettera inedita a Martha Bernays del 17 gennaio 1885 Freud definisce scherzosamente questo scritto “un lavoro preliminare per la mia biografia”. La traduzione è di Renata Colorni.
Sono nato il 6 maggio 1856 a Freiberg in Moravia. Avevo tre anni quando i miei genitori si trasferirono a Lipsia e poi a Vienna, dove hanno abitato stabilmente fino ad oggi. Ricevuti i primi insegnamenti nella casa paterna, frequentai poi una scuola elementare privata e, nell’autunno del 1865, entrai al Leopoldstädter Real- und Obergymnasium. Nel luglio 1873 superai l’esame di maturità e nell’autunno seguente mi iscrissi come uditore ordinario alla facoltà di medicina di Vienna, dalla quale ottenni il titolo di dottore in medicina generale il 31 marzo 1881.
Nei miei primi anni d’università frequentai prevalentemente i corsi di fisica e di storia naturale. Lavorai anche per un anno nel laboratorio del professor C. Claus, e durante le vacanze estive fui inviato per due volte alla stazione zoologica di Trieste. Durante il terz’anno d’università fui allievo presso l’Istituto di fisiologia, dove sotto la direzione del professor W. v. Brücke e degli assistenti professori Sigm. Exner ed E. v. Fleischl mi occupai di lavori di istologia, in particolare dell’istologia del sistema nervoso. Per un semestre ebbi l’opportunità di effettuare esperimenti su animali nel laboratorio di patologia sperimentale del professor Stricker. Dopo aver conseguito il titolo di dottore ricoprii il posto di “dimostratore” all’Istituto di fisiologia per tre semestri e profittai contemporaneamente dell’insegnamento del professor E. Ludwig, relativo a esperimenti chimici, in specie sull’analisi dei gas. Nel luglio 1882 entrai all’Ospedale generale e prestai servizio come Aspirant per sei mesi nella clinica medica diretta dal professor H. Nothnagel. Il 1° maggio 1883 fui nominato Sekundararzt nella clinica psichiatrica del professor Th. Meynert, dove rimasi cinque mesi [vedi par. 1, note 85 e 86, in OSF, vol. 10]. Dopo aver prestato brevemente servizio in un reparto per sifilitici fui trasferito nella quarta divisione medica dell’edificio, dove da tempo si prestava particolare attenzione alle malattie nervose. Nella quarta divisione medica ebbi l’onore di fare le veci per sei settimane del primario dottor Scholz come direttore del reparto e per cinque mesi svolsi le funzioni di Sekundararzt anziano.
Attualmente lavoro nello stesso reparto come secondo assistente, mi occupo dell’osservazione dei malati di nervi ivi curati e di lavori di anatomia cerebrale nel laboratorio del professor Th. Meynert.
Vienna, 21 gennaio 1885
Dr. Sigm. Freud