Raccogliendo gli esempi di condensazione del sogno, avrebbe dovuto già colpirci un’altra e probabilmente non meno importante relazione. Abbiamo potuto osservare che gli elementi, i quali si impongono nel contenuto del sogno come componenti essenziali, non svolgono affatto la stessa parte nei pensieri del sogno. Correlativamente, possiamo enunciare la proposizione anche in senso inverso: ciò che nei pensieri del sogno è palesemente il contenuto essenziale, non viene necessariamente rappresentato nel sogno. Il sogno è per così dire diversamente centrato: il suo contenuto è imperniato su altri elementi, diversi dai pensieri del sogno. Così per esempio nel sogno della monografia botanica [vedi il cap. 5, par. A, in OSF, vol. 3], l’elemento “botanico” è evidentemente il punto centrale del contenuto onirico; nei pensieri del sogno abbiamo a che fare con le complicazioni e i conflitti risultanti dalle obbligazioni fra colleghi e, andando oltre, con il rimprovero che io ho l’abitudine di sacrificare troppo alle mie passioni; l’elemento “botanico” non trova alcun posto in questo nucleo dei pensieri del sogno, a meno che non vi sia legato debolmente per antitesi, visto che la botanica non ha mai avuto posto tra i miei studi preferiti. Nel sogno di Saffo del mio paziente [vedi il cap. 6, par. A, sottopar. 2, in OSF, vol. 3], il salire e lo scendere, l’essere sopra e l’essere sotto, sono stati posti al centro del sogno; ma esso tratta dei pericoli di rapporti sessuali con persone che stanno in basso, di modo che soltanto uno degli elementi dei pensieri del sogno – e questo ampliato a dismisura – sembra essere entrato nel contenuto onirico. In modo analogo, nel sogno dei maggiolini [vedi il cap. 6, par. A, sottopar. 3, in OSF, vol. 3], che ha per tema i rapporti tra sessualità e crudeltà, il motivo della crudeltà ricompare, è vero, nel contenuto del sogno; ma in diverso collegamento e senza accenno all’elemento sessuale, strappato cioè dal suo contesto e trasformato quindi in qualche cosa di estraneo. Di nuovo, nel sogno dello zio [vedi cap. 4, in OSF, vol. 3] la barba bionda, che ne costituisce il punto centrale, sembra priva di ogni rapporto significativo con i desideri di grandezza, nei quali abbiamo riconosciuto il nucleo dei pensieri del sogno. A buon diritto dunque codesti sogni danno un’impressione di spostamento. In pieno contrasto con questi, il sogno dell’iniezione a Irma [vedi il cap. 2, Premessa, Sogno del 23-24 luglio 1895, Analisi, in OSF, vol. 3], mostra invece che nella formazione del sogno i singoli elementi possono benissimo mantenere il posto che occupano nei pensieri del medesimo. La scoperta di questa nuova relazione – assolutamente incostante nel suo significato – tra pensieri del sogno e contenuto del medesimo, si presta in un primo momento a suscitare la nostra sorpresa. Quando, in un processo psichico della vita normale, troviamo che una rappresentazione è stata scelta fra molte altre e ha assunto una particolare vivacità per la coscienza, di solito consideriamo questo esito come indicazione del fatto che alla rappresentazione vincente compete un valore psichico singolarmente alto (un certo grado d’interesse). Ora facciamo l’esperienza che questo valore dei singoli elementi nei pensieri del sogno non permane o non viene preso in considerazione, nel caso della formazione del sogno. Sappiamo con certezza quali sono gli elementi di maggior valore dei pensieri del sogno: il nostro giudizio ce lo dice immediatamente. Ora, nella formazione del sogno, questi elementi essenziali, dotati di intenso interesse, possono venir trattati come fossero elementi di poco conto e al loro posto compaiono nel sogno altri elementi, che nei pensieri del medesimo erano certamente di scarso valore. In un primo tempo, si ha l’impressione che nella scelta del sogno non venga affatto presa in considerazione l’intensità psichica571 delle singole rappresentazioni, ma soltanto la varietà maggiore o minore delle loro determinazioni. Si potrebbe pensare che non ciò che è importante nei pensieri del sogno giunge nel contenuto onirico, ma ciò che in essi è accolto più volte; ma questa supposizione non agevola molto la comprensione della formazione del sogno, poiché non si potrà credere in linea di principio che i due momenti della determinazione multipla e del particolare valore psichico possano operare se non nello stesso senso. Le rappresentazioni che nei pensieri del sogno sono le più importanti, sono anche quelle che vi ricorrono con maggior frequenza, perché da esse s’irradiano, come da punti centrali, i singoli pensieri del sogno. Eppure il sogno può respingere questi elementi intensamente accentuati e assecondati da più parti, e accogliere nel suo contenuto altri elementi, ai quali spetta soltanto la seconda caratteristica.
Nella risoluzione di questa difficoltà ci serviremo di un’altra impressione, che abbiamo ricavato dall’esame della sovradeterminazione del contenuto onirico. [Vedi il paragrafo precedente.] Forse qualche lettore di questa ricerca avrà già giudicato da sé che la sovradeterminazione degli elementi del sogno non è poi una scoperta importante, essendo ovvia. Infatti nell’analisi si parte dagli elementi del sogno e si registrano tutti i pensieri incidentali che vi si congiungono; non c’è quindi da meravigliarsi che nel materiale ideativo ottenuto si ritrovino con particolare frequenza proprio questi elementi. Non prenderò per valida l’obiezione, ma io stesso esprimerò qualche cosa di simile; tra i pensieri che affiorano all’analisi, se ne trovano molti che sono lontanissimi dal nucleo del sogno e che figurano come inserti artificiali in vista di uno scopo preciso. Questo scopo risulta facilmente: sono proprio essi a creare un collegamento, spesso forzato e voluto, tra contenuto e pensieri del sogno e se questi elementi venissero scartati dall’analisi, alle componenti del contenuto verrebbe spesso a mancare non solo la sovradeterminazione, ma persino, in generale, una sufficiente determinazione da parte dei pensieri del sogno. Siamo indotti a concludere che la determinazione multipla, decisiva per la scelta del sogno, non è sempre un momento primario della formazione del sogno, ma è spesso il risultato secondario di una forza psichica a noi ancora sconosciuta. Con tutto ciò, essa deve aver importanza per l’ingresso dei singoli elementi nel sogno: possiamo infatti osservare che viene prodotta con un certo dispendio di mezzi, qualora non risulti spontaneamente dal materiale del sogno.
Viene ora fatto di pensare che nel lavoro onirico si manifesti una forza psichica che da un lato spoglia della loro intensità gli elementi dotati di alto valore psichico e dall’altro crea, dagli elementi di minor valore, mediante la sovradeterminazione, nuovi valori che giungono poi nel contenuto del sogno. Se le cose stanno in questo modo, nella formazione del sogno hanno luogo una traslazione e uno spostamento delle intensità psichiche dei singoli elementi, donde deriva la differenza esistente tra il testo del contenuto e quello dei pensieri del sogno. Il processo che qui supponiamo è addirittura la parte essenziale del lavoro onirico: esso merita il nome di spostamento onirico. Spostamento e condensazione sono i due artefici, alla cui attività possiamo principalmente attribuire la configurazione del sogno.
Penso che sia anche facile per noi riconoscere la forza psichica che si manifesta negli effetti dello spostamento onirico. Il risultato di questo spostamento è che il contenuto onirico non somiglia più al nucleo dei pensieri del sogno e che il sogno riflette soltanto una deformazione del desiderio onirico esistente nell’inconscio. Ma la deformazione onirica ci è ormai nota; l’abbiamo ricondotta alla censura, esercitata, nella vita del pensiero, da un’istanza psichica nei confronti di un’altra [vedi il cap. 4, in OSF, vol. 3]. Lo spostamento onirico è uno dei mezzi capitali per raggiungere questa deformazione. Is fecit, cui profuit.572 Possiamo supporre che lo spostamento onirico si attui per influsso di quella censura, la difesa endopsichica.573
In che modo s’innestino l’uno nell’altro i momenti dello spostamento, della condensazione e della sovradeterminazione nella formazione del sogno, quale venga a essere un fattore sovrapposto agli altri e quale un fattore secondario, tutto ciò è riservato a successive indagini [per esempio vedi il cap. 6, par. F, in OSF, vol. 3]. Per ora possiamo indicare, come seconda condizione cui debbono sottostare gli elementi che giungono nel sogno, il fatto che essi vengano sottratti alla censura della resistenza.574 E perciò nell’interpretazione del sogno terremo conto d’ora in poi dello spostamento come di un fatto incontestabile.