Questa nota, composta sulla fine del 1905 o all’inizio del 1906, col titolo Psychopatische Personen auf der Bühne, non fu mai pubblicata da Freud, il quale regalò il manoscritto al dottor Max Graf. Questi era storico della musica e compositore egli stesso; era amico personale di Freud e appartenne fino dalla fondazione alla Società psicologica del Mercoledì di Vienna (trasformata nel 1908 in Società psicoanalitica di Vienna), dove si adunavano per sedute scientifiche gli studiosi interessati alla psicoanalisi. Graf tenne, alla Società, una relazione sopra La metodologia della psicologia dei poeti nella seduta dell’11 dicembre 1907, cinque giorni dopo la conferenza di Freud su Il poeta e la fantasia riportata più avanti. Egli pubblicò la presente nota di Freud nel “Psychoanalytic Quarterly”, vol. 11 (4), 459-64 (ottobre 1942), in una versione inglese dovuta a H. A. Bunker. Il testo tedesco fu pubblicato nella “Neue Rundschau”, vol. 73, 53-57 (1962). La traduzione italiana è di Marilisa Tonin Dogana.
La data di composizione è stata ricavata da James Strachey, in base alla citazione, contenuta nello scritto, della commedia Die andere (L’altra) di Hermann Bahr, messa in scena nel novembre 1905 (Graf aveva erroneamente attribuita la presente nota al 1904).
Lo scritto, composto evidentemente in modo affrettato, contiene elementi che vengono sviluppati nelle opere degli anni successivi, dedicati alla Gradiva e al Poeta e la fantasia (vedi oltre). Freud rivendica qui a sé stesso, con orgoglio, il merito di aver dato per primo una soluzione al problema dell’incerto comportamento di Amleto di fronte al compito di vendicare la morte del padre. Si veda L’interpretazione dei sogni (1899) cap. 5, parte D, par. β (in OSF, vol. 3) e la lettera a Fliess del 15 ottobre 1897, dove Freud, raccontando una fase essenziale della propria autoanalisi, fa per la prima volta diretto riferimento all’Edipo re e all’Amleto.