August Aichhorn (1878-1949), celebre pedagogista specializzatosi nel trattamento di giovani con tendenze delinquenziali, utilizzò nella propria opera le idee della psicoanalisi, e Freud lo apprezzò molto. Freud riteneva tuttavia che un vero e proprio trattamento per queste forme di delinquenza precoce e in genere per ogni specie di comportamento asociale, fosse possibile solo in circostanze eccezionali, quando si fosse ottenuta una traslazione particolarmente intensa.
Pur accettando il concetto del trattamento analitico quale rieducazione o post-educazione – così come aveva affermato in Psicoterapia (1904), in OSF, vol. 4, par. f, in Introduzione alla psicoanalisi (1915-17), in OSF, vol. 8, lezione 28, e in Alcuni tipi di carattere tratti dal lavoro psicoanalitico (1916), ibid., par. 1 – Freud ribadisce qui la distinzione fra comune opera educativa e psicoanalisi propriamente detta; ammette però la possibilità che tentativi vengano compiuti da parte di analisti ben preparati di utilizzare la loro esperienza analitica sui cosiddetti “casi al limite” (oggi chiamati “borderline”) e nelle forme patologiche di origine mista e complessa.
La prefazione (Geleitwort) di Freud fu pubblicata nell’opera di A. Aichhorn, Verwahrloste Jugend (Internationaler Psychoanalytischer Verlag, Vienna e Zurigo 1925) 2a ed. 1931, pp. 5 sg., ed è stata riprodotta in Gesammelte Schriften, vol. 11 (1928), pp. 267-69, e in Gesammelte Werke, vol. 14 (1948), pp. 565-67. Il libro di Aichhorn è stato tradotto in italiano con il titolo Gioventù traviata (Bompiani, Milano 1950).
La presente traduzione italiana è di Renata Colorni.