Il 30 e 31 marzo 1910 si tenne a Norimberga il secondo Congresso internazionale di psicoanalisi, nel quale vennero discussi anche i problemi pratici della organizzazione del movimento psicoanalitico. Freud vi pronunciò questa allocuzione, in cui viene fatto il punto sulle modificazioni intervenute nella tecnica psicoanalitica, nel senso che essa deve essenzialmente venir rivolta al superamento delle resistenze del nevrotico. Egli accenna pure alla necessità che, per effettuare il proprio lavoro, lo psicoanalista abbia preliminarmente risolto le proprie personali resistenze. Particolare interesse presenta la discussione sulle modificazioni che, diffondendosi, la psicoanalisi potrà determinare nei costumi della società e nella stessa patologia nevrotica.
Freud ebbe l’impressione (lettera a Ferenczi del 3 aprile 1910) che al Congresso la sua relazione non avesse ottenuto notevole successo, probabilmente in relazione ai contrasti verificatisi sui problemi organizzativi (vedi l’Introduzione al presente volume).
Alcuni degli argomenti qui trattati sono stati da Freud ripresi in un discorso sulle Vie della terapia psicoanalitica pronunciato al quinto Congresso internazionale di psicoanalisi (28-29 settembre 1918, Budapest).
La presente relazione fu improvvisata al Congresso e scritta solo successivamente. Essa fu pubblicata nel primo numero del “Zentralblatt für Psychoanalyse”, vol. 1 (1-2), 1-9 (1910) col titolo Die zukünftige Chancen der psychoanalytischen Therapie. Fu riprodotta nella Sammlung kleiner Schriften zur Neurosenlehre, vol. 3 (Vienna 1913), pp. 288-98, in Zur Technik der Psychoanalyse und zur Metapsychologie (Vienna 1924), pp. 25-36, e poi compresa in Gesammelte Schriften, vol. 6 (1925), pp. 25-36 e in Gesammelte Werke, vol. 8 (1943), pp. 104-15.
La traduzione italiana è di Ezio Luserna.