Queste pagine dal titolo Der Humor furono scritte nell’agosto 1927, e costituiscono una comunicazione di Freud per il 10° Congresso psicoanalitico internazionale che si tenne quell’anno a Innsbruck. La comunicazione fu letta dalla figlia Anna il 1° settembre 1927.
Lo scritto fu poi pubblicato nell’Almanach der Psychoanalyse 1928 (Vienna 1927), pp. 9-16 e riprodotto in “Imago”, vol. 14(1), pp. 1-6 (1928), in Gesammelte Schriften, vol. 11 (1928), pp. 402-08, e in Gesammelte Werke, vol. 14 (1948), pp. 383-89.
Freud riprende il tema dell’umorismo già trattato nello scritto Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio (1905), in OSF, vol. 5. Tuttavia egli ne parla qui tenendo conto della nuova concezione strutturale dell’apparato psichico elaborata nel frattempo ed attribuisce un’importanza particolare ai rapporti fra Super-io e Io. L’atteggiamento che nell’umorismo il Super-io assume verso l’Io dipenderebbe, secondo Freud, da un sovrainvestimento del Super-io, che in questo scritto appare eccezionalmente in una luce benigna. Tale sovrainvestimento conferirebbe all’umorismo il suo specifico carattere di un riscatto della persona umana dalle proprie debolezze, infermità e miserie.
La traduzione italiana è di Silvano Daniele.