15.
Repressi singhiozzi la scuotevano tutta. Finché le era possibile resisteva, ma d’improvviso veniva sopraffatta e allora le lacrime sgorgavano bagnandole le guance, l’abito, le mani, e la bara alla quale era abbracciata.
Stava lì senza parlare, senza pensare. Una ridda di idee, di associazioni, di nozioni, di certezze le sfilava davanti liberamente, sospinta attraverso di lei come le nuvole nel cielo, e come al tempo delle loro conversazioni notturne. Ecco, proprio questo un tempo le arrecava felicità e liberazione. Una non cerebrale, ardente, mutuamente sollecitata conoscenza. Istintiva, diretta.
Di una tale conoscenza anche adesso era colma: oscura, indistinta conoscenza della morte e apprestamento alla morte, senza il minimo smarrimento. Come se avesse già vissuto tante volte e altrettante avesse già perduto Jurij Zivago e accumulato nel suo cuore tutta un’esperienza al riguardo, tutto quello che ora provava e faceva dinanzi alla bara era fatto a proposito e bene.
Oh, che amore era stato il loro, libero, straordinario, a nulla somigliante! Pensavano, come altri cantano: non si erano amati perché era inevitabile, non erano stati «bruciati dalla passione», come si suol dire. Si erano amati, perché così voleva quanto li circondava: la terra sotto di loro, il cielo sopra le loro teste, le nuvole e gli alberi. Il loro amore piaceva a ogni cosa intorno, forse anche più che a loro stessi: agli sconosciuti per strada, agli spazi che si aprivano dinanzi a loro nelle passeggiate, alle stanze in cui si incontravano e vivevano.
Questo, questo era stato ciò che li aveva avvicinati e uniti! Mai, mai nemmeno nei momenti di più sovrana immemore felicità li aveva abbandonati quanto vi è di più alto e di appassionante: il godimento dinanzi all’armonia dell’universo, il senso del rapporto tra loro e tutto il suo quadro, la sensazione di appartenere alla bellezza dell’intero spettacolo, a tutto il cosmo.
Vivevano di questa comunione. E perciò l’esaltazione dell’uomo sulla natura, il culto idolatra dell’uomo e tutte le smancerie di moda nei suoi confronti, non li avevano mai attratti. I princìpi di un falso viver sociale, trasformato in politica, erano apparsi a loro una ben misera cosa, roba fatta in famiglia, ed erano per loro incomprensibili.