11.
Da tempo immemorabile, le feste dell’albero di Natale erano organizzate dagli Sventickij in questo modo: alle dieci, quando i bambini se ne andavano, si accendeva un secondo albero, per i giovani e gli adulti, e la festa durava fino al mattino. Per tutta la notte, i più anziani giocavano a carte nel salotto pompeiano, una prosecuzione della sala, da cui era diviso da un pesante, fitto tendaggio sospeso a grossi anelli di bronzo. All’alba aveva luogo la cena, con tutti quanti.
«Ma perché arrivate così tardi?» domandò George, il nipote degli Sventickij, che attraversava di corsa l’anticamera, diretto all’appartamento degli zii. Jura e Tonja decisero di andarci anche loro, per salutare i padroni di casa; intanto, mentre si liberavano dei cappotti, lanciarono un’occhiata alla sala.
Accanto al caldo alito dell’abete, cinto da più cerchi di guizzante fulgore, si muoveva in un fruscio di vestiti e pestandosi i piedi, la nera parete di quanti, non impegnati a ballare, passeggiavano e conversavano.
Al centro, volteggiavano follemente i ballerini. A farli girare, a unirli in coppie e in catena, era il figlio del sostituto procuratore, il liceale Koka Kornakòv. Dirigeva le danze e urlava a squarciagola da un’estremità all’altra della sala: «“Grande ronde! Chaîne chinoise!”» e tutti eseguivano i suoi comandi. «“Une valse, s’il vous plaît!”» urlava al pianista e conduceva la danza guidando la propria dama “à trois temps, à deux temps”, sempre più rallentando il ritmo fino a muovere appena i piedi nello stesso posto, non più valzer ormai, ma solo la sua eco morente. Tutti applaudivano, e la folla dei ballerini, scalpicciante e chiassosa, veniva rifornita di gelati e di bibite. I giovani e le ragazze, accaldati, smettevano per un mq mento di ridere e gridare, trangugiavano in fretta e con avidità il “mors”22, la limonata gelata, poi, non appena posato il bicchiere sul vassoio, riprendevano a gridare e a ridere più forte, come se avessero bevuto una miscela esilarante.
Tonja e Jura, senza passare dalla sala, si recarono dai padroni di casa, nella parte interna dell’appartamento.