8.
Per due giorni Gordon e Dudorov non sì allontanarono da lei. Si davano il cambio per non lasciarla mai sola. Nei momenti liberi andavano in cerca del dottore. Fecero il giro di tutti i posti dove era presumibile che fosse capitato; andarono al Muchnòj Gorodòk e nella casa del vicolo Sivcev, visitarono tutti i Palazzi del pensiero e le Case delle idee, dove un tempo Jurij Andrèevich aveva lavorato, si recarono da tutti i suoi vecchi conoscenti di cui sapevano il nome e avevano potuto trovare l’indirizzo. Senza risultato.
Non denunciarono la cosa alla milizia per non ricordare alle autorità la presenza di un uomo che, per quanto regolarmente registrato e incensurato, era tuttavia ben lontano dall’essere un cittadino esemplare secondo la concezione corrente. Decisero di mettere la milizia alla sua ricerca solo in caso estremo.
Il terzo giorno, Marina, Gordon e Dudorov, in ore diverse, ricevettero ognuno una lettera da Jurij Andrèevich. Il dottore si rammaricava per le ansie e per lo spavento che aveva loro procurato e li supplicava di perdonarlo e di stare tranquilli, scongiurandoli su quanto avevano di più sacro di porre fine alle ricerche, che, in ogni modo, non avrebbero approdato a nulla.
Scriveva che per cambiare al più presto e radicalmente la propria vita, voleva restare un certo tempo in solitudine per darsi anima e corpo al proprio lavoro. Quando si fosse in qualche modo stabilizzato nel nuovo tipo di vita e si fosse persuaso che, dopo quella svolta, non era più possibile un ritorno al passato, sarebbe uscito dal suo rifugio per tornare a Marina e alle bambine.
Avvertiva Gordon di aver depositato a suo nome del denaro per Marina e lo pregava di prendere una bambinaia per le piccole, in modo da dare a Marina la possibilità di tornare al lavoro. Non mandava direttamente il denaro all’indirizzo di lei per timore di esporla al pericolo di una rapina se la cosa si fosse risaputa.
Quasi subito arrivò il denaro, una somma superiore alle possibilità del dottore e dei suoi amici. Fu assunta una bambinaia e Marina poté riprendere servizio al telegrafo. Per molto tempo Marina non riuscì a darsi pace, ma, abituata alle passate stranezze di Jurij Andrèevich, alla fine si rassegnò anche a quella. Nonostante le preghiere e gli avvertimenti di Jurij Andrèevich, lei e gli amici continuarono a cercarlo, ma dovettero convincersi che aveva avuto ragione. Non riuscirono a trovarlo.