4.
Mentre gli uomini perdevano le giornate negli uffici, sollecitando i mandati di viaggio e i certificati per conservare le stanze che lasciavano, Antonina Aleksàndrovna era occupata a scegliere le cose da imballare.
Andava avanti e indietro, affaccendata, per le tre stanze assegnate come abitazione alla famiglia Gromeko, e considerava a lungo fra le mani ogni cianfrusaglia prima di metterla fra la roba da portar via.
Solo una piccola parte delle loro cose era destinata al bagaglio personale: le altre dovevano essere utilizzate come oggetti di scambio, necessari durante il viaggio e all’arrivo sul posto.
Attraverso il vasistas aperto della finestra entrava l’aria primaverile: un’aria che aveva il sapore di un panino francese appena addentato. Fuori cantavano i galli ed echeggiavano voci di bambini intenti ai loro giochi. Più si arieggiava la stanza e più acuto si sentiva l’odore della naftalina di cui era impregnata la roba invernale tolta dai bauli.
A proposito di quello che si doveva portare e di quello che invece bisognava lasciare, esisteva tutta una teoria elaborata da quanti erano già partiti, le cui istruzioni diffuse nel giro delle conoscenze, facevano testo.
Tali istruzioni, espresse in brevi categoriche indicazioni, erano presenti con tanta chiarezza nella mente di Antonina Aleksàndrovna che aveva l’impressione di sentirle salire dal cortile insieme al cinguettio dei passeri e al lieto rumore dei bambini, come se una voce misteriosa gliele suggerisse dalla strada.
«Stoffe, stoffe,» suonavano le istruzioni, «soprattutto in pezze, ma in viaggio ci badano ed è pericoloso. E’ meglio portarle a tagli, imbastiti alla lesta. In genere, stoffe, manufatti, anche vestiario, preferibilmente giacche e cappotti, se non sono molto usati. Meno cianfrusaglie possibili, niente di pesante. Data la frequente necessità di portare tutto a mano, lasciar stare le ceste e le valigie. Mettere insieme poche cose, scelte accuratamente, in fagotti, che anche una donna o un bambino possano portare. Sono convenienti il sale e il tabacco, come ha dimostrato l’esperienza, sebbene il rischio sia notevole. Denaro in valuta di Kèrenskij. La cosa più difficile sono i documenti.» E così via.