3.
Verso la primavera scrisse:
«Credo che Tonja sia incinta. Gliel’ho detto. Lei non condivide la mia opinione, ma io ne sono certo. Ancora prima che appaiano sintomi sicuri non posso sbagliarmi su quelli che li precedono, anche se meno evidenti.
«La donna cambia nel volto, non è che imbruttisca, ma il suo aspetto, da lei prima regolato a piacimento, sfugge ora al suo controllo. E’ il futuro adesso che ne dispone, il futuro che uscirà da lei, ormai non più se stessa. Questo sottrarsi dell’aspetto esteriore al controllo della donna prende la forma di uno smarrimento fisico: il volto sbiadisce, la pelle perde la finezza della sua grana e gli occhi acquistano una lucentezza diversa da quella che lei vorrebbe, quasi non riuscisse più a dominare il proprio fisico e l’abbandonasse a se stesso.
«Tonja e io non siamo mai stati lontani l’una dall’altro. Ma quest’anno di lavoro ci ha avvicinati ancora di più. Ho osservato come Tonja sia attiva, forte e instancabile, come riesca a dare un piano al suo lavoro, in modo da perdere il minor tempo possibile passando da un’occupazione all’altra.
«Mi è sempre sembrato che ogni concepimento sia immacolato, e che nel dogma su quello della Madre di Dio si esprima l’idea universale della maternità.
«In ogni donna che genera si trova lo stesso senso di solitudine, di distacco, di abbandono a se stessa. L’uomo ormai, in questo particolare momento, rimane a tal punto estraneo che è come se in nessun modo ne fosse stato partecipe e tutto fosse caduto dal cielo.
«La donna è sola a mettere al mondo la propria creatura, sola con lei si ritira su un altro piano dell’esistenza. Dove c’è più silenzio e si può tenere senza paura una culla. E sola, in silenziosa umiltà, la nutre e la cresce.
«Si rivolgono alla Madre di Dio: ‘Prega di tutto cuore il figlio tuo e tuo Dio…’ Le pongono sulle labbra versetti del salmo: ‘E lo spirito mio esulta in Dio, mio salvatore, poiché Egli ha riguardato alla bassezza della sua ancella. Perché, ecco, d’ora innanzi, tutte le età mi chiameranno beata.’ Questo lei dice della sua creatura, sarà Lui a glorificarla (‘Perché il Possente mi ha fatto grandi cose’), è Lui la sua gloria. Ma la stessa cosa può dire ogni donna. Il suo Dio è nel bambino. Le madri dei grandi uomini devono provare questa sensazione. Ma tutte le madri sono madri di grandi uomini e non è colpa loro se poi la vita le delude.»