DA FORTEZZA A RESIDENZA DI
PIACERE
DEVE IL SUO NOME agli ultimi gloriosi proprietari, ma ben più complessa è la sua storia. Fra le amanti di Ludovico il Moro la più enigmatica fu senz’altro Cecilia Gallerani, poetessa raffigurata in misteriosa dolcezza con ermellino in braccio da Leonardo. Nata a Milano nel 1473 da nonno senese, ebbe fortuna di corte e sposò un altro Ludovico, Carminati detto il Bergamino, che le fornì l’opportunità d’una delle più belle residenze d’allora a San Giovanni in Croce fuori Cremona, dove ella spirò nel 1536. Villa Medici del Vascello è un esempio eccellente della mutazione d’un edificio militare a fortezza posto sull’incrocio viario fra Mantova e Cremona, Brescia e Parma, in una residenza di piacere con elegantissima loggia, posta successivamente sul finire del Seicento grazie all’inserimento d’una serie di colonne a serliana, e un allargamento ulteriore settecentesco. E non finisce allora la storia dell’edificio perché passa agli eredi Vidoni-Soresina, i quali hanno l’onore di farsi far principi da Francesco I d’Austria, restaurare il merlo ghibellino e far disegnare per l’occasione uno dei più bei giardini romantici dell’epoca. Gli edifici del parco lo testimoniano al meglio, dalla pagoda cinese al laghetto per regate con le dovute rovine gotiche, oltre a un tempio indiano, una capanna olandese e un tempietto dorico. Le essenze arboree del giardino sono altrettanto evocative e corrispondono in pieno a un eclettismo che tuttora riesce a far sognare.
Nel giardino della villa vi sono alcuni alberi pluricentenari, quali un ginkgo biloba, fossile vivente le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa. È una pianta venerata dalla medicina tradizionale cinese per le virtù sorprendenti; sei esemplari di ginkgo biloba sono sopravvissuti alle radiazioni di Hiroshima.
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da Milano: 130 chilometri