IL TEMPIETTO “TRASLOCATO” IN
BRIANZA
NON È VERO CHE SOLO GLI AMERICANI, i tycoon come William Randolph Hearst – quello del Quarto Potere di Orson Welles – smontavano edifici per rimontarli a distanza: all’inizio del XX secolo, infatti, il potente dell’editoria smontò un intero monastero spagnolo per riedificarlo a Miami. Negli anni immediatamente successivi alla tempesta imperiale, nel secondo decennio del XIX secolo, era già avvenuto un clamoroso fatto analogo tra Lugano, dove in seguito alle soppressioni napoleoniche venne demolito il convento di San Francesco, e Brugherio, dove il tempietto cinquecentesco che ne era parte in Ticino venne abilmente ricostruito dinanzi alla villa del nobiluomo milanese Gianmario Andreani, che lo aveva acquistato all’asta nel 1812. L’architetto che portò a termine l’operazione era Giocondo Albertolli. E l’edificio ancor oggi sopravvive col nome di tempietto di San Lucio in Moncucco, laddove un parente del padrone di casa aveva già effettuato la prima ascensione italiana in mongolfiera. Così si salvò la memoria del casato e si salvarono le sculture cinquecentesche. Il dialogo tra tempietto e villa barocca vi riporterà nel poetico dialogo di una Brianza da riscoprire nella fluidità urbanistica che l’ha oggi radicalmente mutata.
Tra i più famosi edifici “trasportati e rimontati”, The Cloisters di New York, sede distaccata del Metropolitan Museum of Art dedicata all’arte medievale: composto dalle parti di cinque chiese e chiostri monastici spagnoli e francesi, fu finanziato da John Davison Rockefeller jr. nel 1927.
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da Milano: 20 chilometri