GENIO E PACCOTTIGLIA NELL’ALCOVA
DORATA
UN VECCHIO PROVERBIO INGLESE dice: “The difference between men and boys is the price of their toys”. Il prezzo più elevato dei giocattoli di un uomo adulto in pochi luoghi è evidente come al Vittoriale di Gabriele D’Annunzio: un insediamento vasto, garbato ed elegante, che guarda il lago di Garda come se fosse il riassunto di tutte le virtù estetiche mediterranee, e che contiene la raccolta dei suoi giocattoloni, dal famoso motoscafo a un ponte di naviglio da guerra sul quale si può tuttora camminare e giocare con i cannoni. L’interno della casa è invece una delizia zeppa di collezioni, dove convivono la paccottiglia e la genialità. E corrisponde questo interno al proverbio invece italiano: “Donne e motori, gioie e dolori”. Alcove, sale da bagno di geniale anticipazione del design moderno, luoghi intimi e privati, e altri invece destinati a épater le bourgeois, sbalordire il borghese. La casa è infatti prevista sia per la vita intima di D’Annunzio – lo scrivere e il copulare – sia per stupire il visitatore che dopo lunga attesa veniva accolto dal poeta in fase vate. La biblioteca è un luogo fuori dall’ordinario, che riassume tutti questi dati contradditori assieme alla complessità del carattere del padrone di casa. Alcuni libri, quelli in tedesco particolarmente, servono da puro decoro e non sono probabilmente mai stati aperti; altri, quelli in latino, in francese e in italiano, testimoniano le lingue che lui praticava con maestria. Il tutto una volta metteva in soggezione, ha oggi invece una capacità evocativa fantastica.
Nel febbraio 1921, D’Annunzio scriveva alla moglie Maria: “Ho trovato qui sul Garda una vecchia villa appartenuta al defunto dottor Thode (storico dell’arte tedesco, n.d.r.). È piena di bei libri… Il giardino è dolce, con le sue pergole e le sue terrazze in declivio. E la luce calda mi fa sospirare verso quella di Roma. Rimarrò qui qualche mese, per licenziare finalmente il Notturno”; si trasformerà nella sua definitiva dimora.
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da Milano: 135 chilometri