UNA ROTONDA SUL FIUME
DA QUELLE PARTI abitavano i Galli cenomani, cittadini romani fin dal 49 prima di Cristo. Da quelle parti vuol dire dalle parti di Almenno, allora chiamata Lemine e oggi suddivisa in due entità comunali diverse. Ad Almenno San Bartolomeo troverete una piccola meraviglia, la Rotonda di San Tomè, un edificio vicino al fiume Brembo perfettamente rotondo, come piaceva in epoca romanica, con il suo matroneo, la sua atmosfera militare e le colonne di sostegno spogliate da edifici vicini, ma sormontate da capitelli di quel Medioevo rustico e convinto nella sua fede intima e profonda. L’edificio tondo vi ricorderà gli analoghi di Mantova e di Brescia e vi farà tornare in un’epoca lontanissima dal fascino vibrante. L’interno è ormai architettura pura, essendo persa quasi ogni decorazione; questa invece la ritroverete a pochi passi da lì, nella chiesa di San Giorgio in Lemine ad Almenno San Salvatore, probabilmente già voluta dai Longobardi e decorata con una serie di affreschi rustici e commoventi, tra cui un san Cristoforo protettivo con un bambin Gesù in braccio che forse dava una mano ad attraversare il fiume, un san Giorgio e un’elegante principessa con drago ovviamente trafitto; poi santi per ogni gusto, tra cui un Antonio abate ieratico e orientale, e varie Madonne, tra le quali una in trono già gotico accanto a un Giovanni Battista scapigliatissimo.
Nel 1987 è stato fondato ad Almenno il Museo del falegname, per volere del fondatore Tino Sana, imprenditore locale che ha voluto raccontare la storia del suo mestiere: diverse botteghe che presentano i vari mestieri della lavorazione del legno, con una segheria esterna funzionante a caduta d’acqua.
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da Milano ad Almenno San Bartolomeo (BG): 65 chilometri