LA ROCCA SPAVALDA
IL LAGO MAGGIORE FA BENE ALLA SALUTE. Anche oggi è visto come un luogo ameno di villeggiatura o al massimo come uno spazio ludico per vaporetti che vanno dall’Isola Bella a Santa Caterina del Sasso, fermandosi vicino alla ferrovia di Laveno e consentendo quindi l’accesso in treno partendo direttamente da Milano. Nel lontano Medioevo questi 65 chilometri d’acqua erano un cosmo infinito. E su questo lago vegliavano le rocche, tra le quali la più spavalda è senz’altro quella di Angera, che testimonia tuttora la gloria militare e politica del suo passato con la forza dell’architettura. Merita una visita anche per l’appassionato di storia delle arti, perché contiene la sala della Giustizia, a riprova della sua vasta influenza amministrativa, decorata con uno dei più significativi cicli d’affreschi dei primi anni del Trecento. Certo è ingenua la sua stesura se paragonata con l’avventura giottesca in Centro-Italia, ma non per questo meno significativa, con un Giudice Supremo che separa l’uomo nudo dal caprone del Male. Se siete di gusto più gentile, date uno sguardo alla fantasmagorica collezione che lì ha raccolto negli anni recenti la principessa Bona Borromeo, con affetto e simpatia. Poi col binocolo guardate l’altra sponda del lago, quella di Arona, e il San Carlone, che sempre di Borromeo si tratta.
Il 15 ottobre 1750 nasceva ad Angera Teresa Ciceri Castiglioni, che si dedicò, oltre ai 12 figli, alle scienze agrarie con utili applicazioni nell’industria: introdusse nel comasco la coltivazione della patata e promosse l’arte di “pettinare, filare, torcere e tessere a maglia la scorza di lupini”. Su segnalazione di Alessandro Volta, verrà accolta dalla Società Patriottica di Milano.
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da Milano: 66 chilometri