IL DOLCE INCANTO DEL LAGO DI
GARDA
IN PRIMAVERA, QUANDO non l’hanno ancora espugnata le orde di vacanzieri nordici, ci si va ancora con una certa facilità. E ne vale la pena. Sirmione è in fondo l’estrema punta orientale della Lombardia sul lago di Garda e una testimonianza storica di spesso interesse. La rocca scaligera medievale è da sempre una meta turistica di assoluta simpatia. Da lì inizia la passeggiata lungo la penisola che porta in mezzo al lago, laddove il tepore delle acque garantisce un clima che solo molto più a sud si può ritrovare. È ovvio che la cosa piacesse tanto ai Romani antichi da essere stato il luogo prescelto dalla ricca famiglia di Catullo per costruirvi la villa. E lì crebbe il curioso poeta morto trentenne. Ci tornava per le vacanze anche quando ormai s’era trasferito nella capitale a chiacchierare con Cicerone. La famiglia ospitò in villa personaggi illustri, addirittura il sommo Giulio Cesare. E le rovine sono tuttora visitabili, resti d’un edificio che fu successivamente ampliato con il gusto d’una Roma che di sfarzo vacanziero s’intendeva sul serio. Sirmione competeva allora con le dolcezze di Capri e i Campi Flegrei, anche se il pesce era d’acqua dolce. A riprova che ben più del previsto è romana la Lombardia, visto che non lontano da lì, dalle parti di Mantova, è nato pure Virgilio.
I resti della domus romana vengono chiamati “Grotte di Catullo”, con un termine che deriva dalla tradizione quattrocentesca, quando le rovine, prima degli scavi, apparivano sotterranee come la Domus aurea di Nerone, le cui decorazioni ispirarono lo stile delle “grottesche” tardo-rinascimentali.
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da Milano: 140 chilometri