TRA NEON ESOTERICI E CAMELIE IN
FIORE
VARESE, CHE ERA UNA VOLTA la “città giardino” dei milanesi, lo è oggi un po’ meno, però mantiene alcune testimonianze estremamente dolci e poetiche di quell’epoca raffinata nella quale i ricchi sapevano essere anche di gusto. Ne è bellissima testimonianza Villa Panza a Biumo. Anzi, Biumo merita una lenta passeggiata, passando da Villa Mozzoni, ancora privata, a Villa Ponti, oggi pubblica, e alla ben restaurata residenza che fu – prima che di Panza – dei Menafoglio, legati agli Este, quelli che impiantarono il bellissimo giardino estense nel cuore della città, poi fu dei Litta che fecero cassa sotto Napoleone e aggiunsero alcuni saloni neoclassici, e infine dello squisito Giuseppe Panza di Biumo, che riempì la casa delle sue collezioni di arte contemporanea. Oggi è proprietà del FAI. Vale assolutamente la visita il corridoio con gli allestimenti di neon di Dan Flavin, versione contemporanea di un itinerario esoterico verso la luce, non dissimile dal Sacro Monte che dall’alto vigila sulle colline della città. Il giardino ben curato riflette la tensione per il paesaggio dell’anima, che qui diventa anche simpatica attenzione per le camelie che a maggio offrono il clamore della loro fioritura.
Giuseppe Panza nel 1954 parte per New York e per un anno compie un viaggio attraverso l’America settentrionale fino a Los Angeles: il suo gusto estetico non sarà mai più lo stesso. Al suo rientro a Milano, comincia a collezionare opere d’arte utilizzando un capitale ridotto: negli anni Sessanta si vantava di non aver mai speso più di 5 milioni di lire per acquisire un’opera.
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da Milano: 60 chilometri