QUEL PATTO MAGICO NEL BORGO
MEDIEVALE
IN QUELL’AREA A NORD DI MILANO, che per molti corrisponde oggi a un luogo una volta bello e che i tempi della modernità hanno trasformato in un caos dell’antropizzazione, conseguenza dell’industria, vi sono piccole rare eccezioni di equilibrio storico perfetto. L’Olona, fiume che da quelle parti arriva a Milano, deve al suo percorso i motivi della propria disgrazia: sulle sue sponde si sono insediati i primi gloriosi opifici ora archeologici, ma anche tutte le conseguenze di un disordine urbanistico che ha tolto l’Italia dal cliché di Belpaese. Eppure talvolta la magia si rivela in angolature, senz’altro ristrette, al passeggiatore. Lo potete scoprire a Castiglione Olona, borgo medievale di tale qualità che sembra lì proiettato da quell’Italia centrale che intatta lo è ancora. Metteteci piede, nel villaggio tra le case del Quattro e Cinquecento, e ringraziate il cardinale Branda Castiglioni per l’eredità che ha lasciato alla storia. Fra i suoi gesti più intelligenti, vi fu quello di avere individuato Masolino da Panicale come eccellenza pittorica fiorentina, di averlo protetto e fatto lavorare, prima nel vescovado ungherese di sua competenza, poi nelle cappelle romane alle quali era affezionato e infine al paesello d’origine. Capolavori insospettati di Lombardia, piccoli luoghi di un cosmopolitismo antichissimo.
In memoria di un paesaggio a lui caro, Branda Castiglioni – che dal 1412 era divenuto il vescovo-conte di Veszprém – chiede a Masolino di affrescare nel suo studio un’insolita veduta della cittadina ungherese, una delle prime scene in cui il paesaggio è protagonista senza figure umane.
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da Milano: 59 chilometri