IL PADRONE, GLI OPERAI E IL GIUDIZIO
UNIVERSALE
VI PROPONIAMO un piccolo giro sull’Adda, luogo dal fascino assoluto se si riesce psicologicamente a isolarlo rispetto all’urbanistica fluida che lo circonda. Prima fermata, Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda, là dove il fiume si collega al naviglio della Martesana. Fabbrica magica, quella della villa, con i suoi sotterranei e il suo dialogo misterioso con la natura esterna, tale da aver spinto nello stesso anno 1744 sia Canaletto sia suo nipote Bernardo Bellotto a ritrarla. Nostalgie e memorie di epoche lontane, da evocare nei giorni di Ognissanti e dei morti. A cinque chilometri un altro cenotafio d’epoca passata, la centrale idroelettrica Alessandro Taccani, ormai capolavoro dell’archeologia industriale. Posta sotto il castello medievale, appare nella stessa pietra grigia nell’architettura potente ed espressiva di Gaetano Moretti. Vi troverete dentro, da vedere come giocattoli di un’altra era storica, gli alternatori e le turbine della prima energia elettrica, disposti in saloni dalle vaste vetrate che potrebbero essere sale da ballo di un grand hotel dimenticato. Fu voluta da Benigno Crespi, l’industriale che sognò la città ideale, Crespi d’Adda, appunto. Per il 2 novembre vi suggeriamo una lunga meditazione nel cimitero, dove il padrone attorniato dai suoi operai è in attesa del giudizio universale. Il giudizio sull’architetto Moretti che fu capace di far sia centrale che cimitero lo possiamo dare in qualsiasi giorno dell’anno, ed è eccellente.
Il Parco dell’Adda Nord comprende i territori attraversati dall’Adda, a valle del lago di Lecco; vi sono interessanti esempi di ingegneria idraulica, tra cui i navigli, le chiuse di Leonardo a Trezzo, il ponte di ferro di Paderno-Calusco, le centrali idroelettriche Semenza a Calusco d’Adda (Bg), la Bertini e la Esterle a Porto di Cornate d’Adda (Mb) e infine la Taccani.
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da Milano: 40 chilometri