SULLE ORME DI GIOTTO
Un ciclo davvero inatteso di affreschi lo potete trovare in provincia di Varese, ad Albizzate. È collocato all’interno della piccola cappella dell’oratorio ed è oggi un’eccellente cura per chi vorrebbe negare la radice comune della nostra storia culturale europea. I pittori che lo realizzarono fanno parte di quei nuclei che si sparsero in Italia negli anni della ricostruzione successiva alla peste di metà Trecento, portando in giro la nuova cifra giottesca come vettore della riforma francescana. Il ciclo celebra da un lato il Battista, ma pone in chiave centrale l’agiografia di san Ludovico di Tolosa, che nacque figlio del re Carlo d’Angiò di Napoli e quindi pronipote di san Luigi di Francia. Gli Angiò a Napoli, si sa, erano legatissimi all’ordine appena nato dei francescani. Il destino del futuro santo era quindi assai determinato. E la cultura visiva giottesca si legherà per un secolo intero al peregrinare dei frati. Gli esempi qui sono assai convincenti, dal volo degli angeli alla forte capacità espressiva dei singoli ritratti. Unico elemento stilisticamente preesistente rimane un potente Cristo Pantocratore che troneggia in centro all’abside. Un viaggio breve in quel periodo trecentesco dei Visconti e della loro ambizione egemone sulla penisola.
Ad Albizzate, della signoria dei Visconti rimane anche il castello, affacciato sulla vallata del torrente Arno; agli inizi del Seicento fu trasformato in residenza di villeggiatura, poi vi venne attivata una filanda: rimarrà centro produttivo e residenziale fino agli anni Quaranta del Novecento.
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da Milano: 47 chilometri