PASSIONI BOTANICHE
OGGI È UN CENTRO CONGRESSI, dopo che l’ultimo erede la lasciò in eredità alla Santa Sede. L’edificio della villa – originario riordinato successivamente – rimane intatto nella sua eleganza d’un tardo Settecento che tende già al Neoclassicismo, che evoca uno dei maggiori appartenenti alla famiglia, quell’architetto Cagnola al quale si deve l’Arco della Pace a Milano. Posata alla Gazzada con una vista incantevole verso il lago di Varese, offre un parco sostanzialmente intatto e vastissimo, che con i suoi due secoli di storia rivela un paesaggio romantico fuori dal comune e una serie di scorci paesaggistici dove l’esaltazione prealpina giunge a livelli di autentica commozione, quella già raffigurata da Bernardo Bellotto quando andò a dipingere da quelle parti. Arricchito il parco dalle passioni botaniche del secondo Ottocento, oggi giunge alla sua estetica massima essendo le piante diventate spesso monumentali. I cedri del Libano, quelli dell’Atlante e quelli dell’Himalaya dialogano in una cortese e potente armonia. Le collezioni conservate all’interno della villa sembrano sospese in un tempo che ha smesso di scorrere e il deambulare tra arazzi, dipinti e maioliche è esperienza commovente. Degni d’attenzione due tondi squisiti di Ercole de’ Roberti e un bel polittico con cornice intatta dei Vivarini.
Nella collezione di dipinti vi è anche una bellissima tavola della Vergine con il Bambino attribuita all’anonimo “Maestro della Madonna Cagnola”, poi accostato a Zanetto Bugatto, artista documentato alla corte sforzesca di Milano dal 1458 al 1476, e che tra 1460 e 1463 andò a perfezionarsi a Bruxelles nella bottega di Rogier van der Weyden.
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da Milano: 54 chilometri