UNA ZOLLA RICORDA RE UMBERTO
L’ARCHITETTO GUIDO CIRILLI non è fra i più noti della prima metà del XX secolo, eppure tutti ne abbiamo visto l’opera ingente a Roma in piazza Venezia, costruita per le Assicurazioni Generali e che si pone in simmetria con il quattrocentesco Palazzo Venezia. Era egli allievo del ben più noto Giuseppe Sacconi ed ebbe a sua volta un allievo che divenne certo più famoso di lui, Carlo Scarpa. Doveva egli però piacere assai ai suoi tempi poiché a lui si deve, sul viale principale di Monza, quello che porta alla Villa Reale, la Cappella Espiatoria eretta per ricordare il regicidio di Umberto I nel luogo delle funeste pistolettate. Forse la qualità estetica e architettonica del manufatto può tuttora rimanere poco convincente ma il significato storico non ne perde importanza: grande colonna che sovrasta un piccolo ingresso posto sotto una riedizione stile Cimitero Monumentale della Pietà di Michelangelo, realizzata questa da Lodovico Pogliaghi, quello che nei cimiteri noti si fece onore. L’interno è più mistico e rischiarito da vetrate di onice e croci in alabastro. L’altezza complessiva di 35 metri regge un cuscino di bronzo sul quale riposano per sempre lo scettro, il collare dell’Annunziata e la corona sabauda. Il cancello di ferro battuto è del Mazzucotelli ed è opera sublime. All’interno si conserva la zolla di terra regalmente insanguinata.
Re Umberto I di Savoia venne ucciso a Monza la sera del 29 luglio 1900 dall’anarchico Gaetano Bresci. Qualche anno dopo la morte del regicida, Benito Mussolini – allora giovane esponente della sinistra rivoluzionaria – visitò questo monumento, e con un sasso acuminato vi incise la scritta: “Monumento a Bresci”.
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da Milano: 20 chilometri