UNA SORPRESA NELLA GIUNGLA
URBANISTICA
CHI PENSEREBBE MAI, in quelle aree urbanisticamente ritorte, di trovare un capolavoro architettonico in mezzo a un giardino romantico ben tenuto? Succede a Desio, in una villa dal cognome infinito: Cusani Tittoni Traversi, un riassunto della nobiltà lombarda. È in realtà a Ferdinando Cusani, collezionista di molte delle lapidi e antichità ora al Castello Sforzesco di Milano, che si deve l’iniziativa di trasformare l’antica dimora in un edificio di prestigio neoclassico, affidandone la trasformazione radicale a Piermarini, da poco diventato l’architetto ufficiale del governo austriaco sul finire del Settecento e intento a costruire il Teatro alla Scala e la Villa Reale di Monza. Il figlio Cusani perde la fortuna al gioco e vende la villa a Giovanni Traversi, che ne affida i decori interni al sommo Pelagio Palagi che vi inserisce una rassegna di arredi eclettici, dall’arabo trasognato al neogotico di fantasia passando per il rococò esacerbato, il che ne potrebbe fare luogo d’ispirazione per i melodrammi verdiani e costituisce in verità un campionario eccellente delle mutazioni del gusto nel XIX secolo e forse pure un campionario di riferimento per i mobili in stile prodotti dagli operosi brianzoli. Il giardino negli anni si è ridotto, permane la torre gotica e il grande prato, che restituisce comunque lo spirito dell’epoca.
Nel grande parco vi è anche una torre neogotica, ricostruita da Pelagio Palagi sulle spoglie di un convento francescano del XIII secolo. Soppresso e messo all’asta nel 1777, fu acquistato da Ferdinando Cusani che lo trasformò in corte colonica: ospita ora La Miniera di Pio Mariani, museo di mineralogia e paleontologia con vendita al pubblico.
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da Milano: 20 chilometri