BREVE ITINERARIO NELLA STORIA
LETTERARIA
TRE SECOLI DI STORIA LETTERARIA in trecento metri! Via degli Omenoni 3, sede del noto Clubino di Milano, fermatevi non a guardare i signori che entrano e che escono, ma quelli stabili di pietra che sostengono il portone. Sono omoni detti omenoni e testimoniano la presenza di quella che fu la più importante fucina di sculture della Spagna cinquecentesca, quella di papà Leone Leoni e del figlio Pompeo Leoni. Rimane ancora in piazza a Guastalla la statua di bronzo che raffigura il governatore di Milano Ferrante Gonzaga, mentre il Codice Atlantico di Leonardo, lì allora conservato, oggi è all’Ambrosiana. Salto dal Prebarocco al Neoclassicismo, in due passi siete in piazza Belgioioso. Bellissimo l’edificio settecentesco, uno dei capolavori di Piermarini, dove probabilmente risiedeva il Giovin Signore esaltato da Parini. È lì che si trovava il mitico gabinetto dove egli si faceva mettere la polvere di cipria sulla parrucca. Venti metri e passate da Parini a Manzoni. Quella era la casa milanese di don Lisander – dicitura lombarda dell’Alessandro – che da qui partiva a piedi fino a Brusù, oggi Brusuglio, dove sta l’altra sua casa. Ovviamente Manzoni, forse perché figlio non del tutto legittimo del conte Pietro, anzi probabilmente figlio del Verri che rese felice la Giulia Beccaria, la casa ce l’ebbe più borghese.
Sopra l’ingresso della casa degli Omenoni, spicca un rilievo che rappresenta la Calunnia (in forma di satiro) sbranata dai leoni del casato degli antichi proprietari: l’aretino Leone Leoni si era stabilito a Milano nel 1542, dopo esser scampato alla prigione e con un nuovo incarico di incisore presso la zecca imperiale.