UN BORGO TRA MEDIOEVO E
FUTURISMO
MA DA DOVE POTEVANO ESSERE VENUTE le curiose idee architettoniche sulla città con vari strati di percorrenza all’architetto futurista Antonio Sant’Elia, quel genio anticipatore del XX secolo nato nel 1888 a Como, lo stesso anno nel quale a Volos, in Grecia, nasceva il metafisico Giorgio de Chirico? Forse dalle sue passeggiate adolescenziali nelle Prealpi, fra laghi, Valtellina e discesa da questa verso Bergamo attraverso la val Brembana. Da quelle parti vi è infatti un paesino medievale sostanzialmente intatto, il borgo di Cornello dei Tasso, la nobile famiglia che con il suo edificio patrizio dominava come una chioccia un mini aggregato urbano nel quale s’aggiravano i pulcini. Questo villaggio è in realtà un vero progetto urbanistico: si articola, a partire dal torrente Brembo, sul quale si posa, attraverso vari livelli sovrapposti, esattamente come un progetto complesso di urbanistica futurista. La parte di deambulazione e di raccordo percorre tutto il sistema con strutture ad arco e una pavimentazione a rizzata e la rende pronta a una movimentazione perenne. Lì si affacciano le scuderie (i garage di allora) e le botteghe (i supermarket di allora) e da lì si sale verso il sistema abitativo fino ad andare a salutare la chiesa romanica che conclude l’altro lato della linea d’orizzonte. Risparmio energetico garantito dalla compattezza. Linea d’orizzonte che rispetta l’ambiente.
La famiglia Tasso, che tra i membri annovera Torquato Tasso autore della Gerusalemme liberata, viene considerata una sorta di multinazionale ante litteram: detenne per secoli il monopolio del servizio postale tra l’impero tedesco e gli altri Stati d’Europa.
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da Milano a Camerata Cornello (BG): 85 chilometri