IL CRISTO SI FA IN TRE
IN FONDO IN FONDO ALLA PROVINCIA DI VARESE, lassù per le colline che sono già monti, si scorge il lago di Lugano, ma lo si scorge da un luogo degno d’assoluta attenzione: Cadegliano di Viconago, dove rimane un gustosissimo documento della pietas architettonica che dal cuore del Medioevo s’è continuato a rivestire e decorare fino al Seicento, e soprattutto in quel Rinascimento garbato lombardo che prende spunto da Bernardino Luini e trova lì, nel suo allievo Bartolomeo da Ponte Tresa, un esempio squisito di pittura alta che si fa popolare e comprensibile come da lì a poco avrebbe richiesto la Controriforma. È questo un invito a visitare la chiesina di Sant’Antonio Abate, edificio sorto attorno al Mille, appunto decorata, tra gli altri, da questo maestro d’origine lacustre. Il concentratissimo percorso visivo parte da una trinità trecentesca che più semplice da capire di così non potrebbe essere, perché rappresenta tre volte un’immagine quasi identica del Cristo benedicente, un’iconografia che sembra in verità un gioco onirico. E così potrete iniziare un gioco di datazioni, che vi trasforma da passeggiatore delle Prealpi in itinerante della storia dell’arte, tentando di capire il motivo di quei coniglietti tra le erbe, stupendovi di fronte al grande manto aperto e accogliente della Madonna, guardando i paesaggi urbani e le loro costruzioni medievali come se foste dalle parti dell’Italia centrale, e ragionando infine sul linguaggio cinquecentesco del nostro Bartolomeo, a cui un’iscrizione latina attribuisce l’esecuzione del ciclo pittorico.
Cadegliano Viconago è un centro di interesse turistico, e ospita anche molte ville, di cui parecchie in stile Liberty, che vennero costruite quali dimore padronali per diversi emigrati ritornati al paese natio e desiderosi di dare lustro al loro borgo di origine.
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da Milano: 80 chilometri