LA PIEVE E IL VALENTINO
PADANO
TUTTO È PIANO dalle parti di Montichiari, fuorché una piccola collina che delimita il centro storico e vi funge da cortese acropoli. Lì troverete una vera meraviglia del XII secolo, la pieve di San Pancrazio, una chiesa a tre navate in pietra che andrebbe annoverata fra le più significative architetture romaniche di Lombardia. All’interno rimangono tracce assai intriganti di affreschi dipinti fra il Duecento e il Quattrocento, ma la parte ovviamente più attraente per il curioso, e sicuramente anche per lo specialista, è proprio la sua struttura architettonica, la qualità formale delle colonne, l’incrocio visivo degli archi di sostegno della capriata con quelli che delimitano le navate, e poi la veduta esterna con i decori lapidei perfetti del doppio archetto lombardo sull’abside. Montichiari sembra così lontana dai circuiti ed è invece la terza città della provincia di Brescia. Carica di storia assai antica, deve invece il suo sapore attuale al conte Bonoris, un banchiere che alla fine del XIX secolo acquistò la vecchia rocca e ne fece una sorta di Valentino in versione padana; poi vi pose vicino un teatro sociale di tutto merito. Oggi Montichiari ha pure una sua fiera, dove talvolta si fanno eccellenti piccole manifestazioni d’antiquariato, ma dove soprattutto, a fine inverno, si celebra il più potente incontro di razze vaccine d’Italia.
Nel 1909, in località Fascia d’Oro, si tenne il primo circuito aereo nazionale, alla presenza di Vittorio Emanuele III e della regina Elena, e diverse personalità quali Gabriele D’Annunzio e Franz Kafka. Nel 1921 inaugurerà nella vasta brughiera il 1º Gran Premio d’Italia, e nel 1927 la prima Mille Miglia.
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da Milano: 120 chilometri