SILENZIO DENTRO LA CITTÀ
SI CHIAMA Santa Maria dei Miracoli presso San Celso e il primo miracolo che compie è portare il visitatore fuori dallo sferragliare del tram di corso Italia e introdurlo in una oasi di pace, quella della chiesa di San Celso, che appare tuttora dalla strada dietro la cancellata mentre il cortile con il porticato di Santa Maria è celato da un muro stradale. San Celso, esistente fin dal IV secolo in prima epoca ambrosiana è un edificio di grande fascino dell’XI secolo, dove il visitatore troverà tracce di capitelli di forte evocazione. Ma la fabbrica di Santa Maria è ben più aulica. Iniziata l’anno successivo alla scoperta dell’America, è già edificio di pieno Rinascimento e sorge intorno al primo progetto di un’ambiziosa cupola del Dolcebuono (ottimo nome per un magister della costruzione) e del Battagio. Nata per ospitare una icona miracolosa della Madonna, si sviluppa con tutti gli onori del caso e si arricchisce dopo il 1505 su progetto di Cristoforo Solari d’un elegantissimo quadriportico con citazioni corinzie, finché la facciata non viene completata dall’Alessi, allora eroe dell’architettura milanese.
Vi passarono sia Carlo V imperatore che Filippo II re di Spagna. La concentrazione di opere successive è altrettanto importante, dal Cerano al Nuvolone, lasciandovi sorpresi da una bella pala di Paris Bordone.
Il miracolo si compì il 30 dicembre 1485. Milano era afflitta da una delle solite pestilenze, e il popolo pregava che il morbo cessasse: alla Comunione, la Madonna sull’altare spostò con la mano sinistra la tenda che la nascondeva, e parve guardare a uno a uno i fedeli presenti, sporgendo verso di loro Gesù bambino. Poco dopo la peste cessò.