EX VOTO E UN COCCODRILLO APPESO AL
SOFFITTO
PASSEGGIATA MANTOVANA LUNGO IL MINCIO, laddove il lago superiore si copre di foglie e fiori di loto, a un passo da Curtatone.
Esotismo totale, geografico e climatico, al quale corrisponde la chiesa di Santa Maria delle Grazie, voluta dal marchese Gonzaga a fine Trecento, quando dopo la peste tornava a fiorire l’economia. È uno dei più fantasiosi e inattesi scrigni di ex voto, a decine di migliaia, dalle forme dei seni e delle mani seicenteschi, alle stampelle di ieri e al pallone col quale il Mantova entrò in serie A mezzo secolo fa. Formidabili nella navata le sculture di cartapesta piazzate in alto a ricordare i più incredibili rischi scampati, compresa la pena capitale. Tutto lì per educare al bene paventando il male, compreso un diabolico coccodrillo impagliato, appeso con catene al soffitto. Il cenotafio di Baldassarre Castiglione, splendido artificio architettonico di marmo, riporta al garbo del Rinascimento. Luogo per amanti dello stimolo.
Il coccodrillo impagliato arrivò al santuario delle Grazie tra XV e XVI secolo, presumibilmente offerto anch’esso come ex voto: la leggenda lo vuole catturato nelle fosse di Curtatone, forse scappato da uno dei serragli dei Gonzaga. Anticamente non c’era grande distinzione tra draghi, serpenti e coccodrilli, che in epoca cristiana erano considerati personificazioni del diavolo a monito contro il peccato.
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da Milano: 160 chilometri